Tamu Edizioni, nata a Napoli cinque anni fa e il cui catalogo ospita interessantissimi volumi e preziose pepite su colonialismo, pensiero femminista e nuove ecologie, annuncia un importante cambiamento. Da aprile 2026, pur continuando la strada intrapresa in questi anni coi suoi titoli, cambia nome e veste grafica e si trasforma in Tangerin.
Tangerin: un mandarancio all’insegna del viaggio
Il nome spiega già tutto. Prendendo in prestito le parole del comunicato stampa:
Il mandarancio è un frutto percepito oggi come tipicamente mediterraneo, ma che in realtà ha radici asiatiche e una storia diasporica fatta di migrazioni, incroci e trasformazioni culturali. Come altri agrumi è approdato sulle nostre coste attraverso le rotte dei mercanti arabi, genovesi, portoghesi e inglesi. Da lì ha poi continuato il suo viaggio verso il Nord America partendo dal porto di Tangeri – città da cui deriva il termine inglese tangerine, usato oltreoceano per designare il mandarancio.
In affinità con la storia del magico albero da frutto, Tangerin marca fin dal nome il desiderio della casa editrice di sondare viaggi e mescolanze, identità mutevoli e genealogie smembrate. Una metafora che promette dunque narrazioni di confini pronte a rimescolare categorie ferree e strangolanti.
Continuità, transizione e novità
Il mutamento passerà attraverso una prima fase di transizione del progetto: nei prossimi mesi, infatti, i libri usciranno con il doppio marchio Tamu Edizioni/Tangerin. Dalla primavera 2026, poi, tutte le nuove pubblicazioni porteranno definitivamente il logo del mandarancio.
Rimane solida dunque la base del progetto editoriale, continuando nella pubblicazione di libri che parlano di sud, classe, migrazioni, ecologie radicali, antirazzismo, decolonialità, linguaggi queer e pratiche femministe, più che fondamentali in questi nostri anni.
Ma se fino ad adesso la Samarcanda verso la quale vertevano i volumi era soprattutto il Sud Italia e il Mediterraneo, Tangerin annuncia già una novità: è stata infatti annunciata la nascita della rivista “R/est”, una pubblicazione che si prefigura polifonica e ricca di immagini, e che guarda all’area balcanica, in una mescolanza fra passato e contemporaneità.
Continuità e nuovi orizzonti: non ci aspetta adesso che attendere le copertine dei primi volumi!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tamu Edizioni diventa Tangerin: cambia il nome, ma non il progetto editoriale
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