Lo stoicismo è una scuola filosofica ellenistica fondata ad Atene da Zenone di Cizio, sviluppata da Cleante e portata poi a maturazione fino ad essere resa un sistema da Crisippo. Nel I e II sec a.C. si parla di mediostoicismo perché lo stoicismo rinasce grazie a Panezio e Posidonio. Entrambi hanno lavorato per attenuare determinate asperità dell’etica stoica andando ad assumere posizioni più eclettiche. Lo stoicismo e la filosofia stoica si occupano di logica, fisica e soprattutto di etica. Questa filosofia si fonda, nel complesso, sul concetto di lógos inteso come la ragione insita nelle cose e che è principio veritativo in logica, cosmologico in fisica e normativo in etica. Andiamo a vedere meglio e nello specifico quali sono le caratteristiche e le peculiarità proprie dello stoicismo citandone anche i maggiori esponenti.
Stoicismo: caratteristiche e esponenti
Vediamo subito di elencare le principali caratteristiche dello stoicismo, ovvero:
- raggiungere tramite la ragione una conoscenza che ci permetta di vivere una vita moralmente retta;
- esercitare la filosofia come virtù;
- si fonda su tre pilastri: logica, fisica e etica.
Andiamo ad analizzare nello specifico ognuno dei tre pilastri dello stoicismo a partire dalla logica:
- logica stoica: la logica per gli stoici si divide in dialettica e retorica.
La dialettica si occupa dei modi in cui la conoscenza si forma e delle regole formali secondo cui si può sviluppare il ragionamento. Nel pensiero stoico l’anima è tabula rasa e acquista conoscenze per l’impulso originario dato dalla sensazione; la sensazione è quello che si imprime negli organi di senso per poi passare all’anima sotto forma di alterazione o impronta materiale. Esse danno luogo a quella che viene definita rappresentazione. Con la sua parte razionale l’anima giudica ogni singola rappresentazione e da il consenso solo a quelle che risultano particolarmente evidenti e chiare. Così si generano quelle che gli stoici chiamano rappresentazioni catalettiche o comprensive, che stanno alla base del processo intellettivo, il quale ha un carattere universale. Per gli stoici esistono anche anticipazioni, chiamate anche prolessi, innate nell’uomo, che sono le naturali concezioni degli universali. - fisica stoica: è materialista, si basa sull’ammissione di due principi. Il primo principio è il lógos (attivo) e il secondo la materia (passivo). Per lógos si intende il fuoco o pneuma (soffio caldo), un principio naturale che da vita al mondo, essendo l’esistenza legata al calore. Il lógos però va inteso anche come la forma delle cose, il principio che le rende riconoscibili e quindi razionali. La doppia valenza del lógos da vita ad alcune conseguenze importanti: il mondo, poiché costruito dal fuoco-lógos, deve ciclicamente subire una distruzione per conflagrazione per poi riformarsi, identico, infinite volte; il cosmo è come un grande vivente in cui tutte le parti sono solidali; il lógos è ragione ed è insito nelle cose, domina ogni avvenimento, così tutto può essere definito razionale da un lato e rigidamente determinato dall’altro; il lógos è un principio divino che determina una concezione panteistica e chiara.
- etica stoica: la morale storica si basa su un principio detto primo istinto. Esso corrisponde all’istinto di autoconservazione per cui ogni essere vivente va costantemente alla ricerca di ciò che gli fa bene e scappa da ciò che, invece, gli fa male. Anche l’uomo è essenzialmente lógos, ovvero ragione, e quindi deve cercare quello che incrementa il ragionamento, cioè la scienza, e fuggire da ciò che lo danneggia, ovvero l’ignoranza. Il dualismo bene/male corrisponde, quindi, a quello scienza/ignoranza (intellettualismo etico); viene così riproposta l’essenza del pensiero di Socrate. Per gli stoici il piacere altro non è che una pura eventuale manifestazione della virtù. La passione viene condannata senza appello a favore dell’apatia intesa come assenza di passioni. Per gli stoici nessuna realtà che non sia virtù-scienza ha valore etico e vita, salute e bellezza sono indifferenti dal punto di vista morale (ovvero non sono né bene né male). Essi sono preferibili solo e soltanto da un punto di vista fisico e biologico. Per lo stoicismo tutte le virtù si riducono a una, ovvero la scienza dei beni e dei mali, e la virtù viene ritenuta sempre identica in tutti gli esseri dotati di razionalità. Una differenza degli stoici rispetto agli epicurei, inoltre, è che rivalutano la legge positiva dello Stato, ritenuta diretta espressione del lógos-principio.
Gli esponenti dello stoicismo sono diversi autori vissuti in periodi diversi e che hanno operato in periodi diversi della scuola stessa. Ecco l’elenco degli autori stoici divisi per epoca:
- Antica Stoà: Zenone, Cleante, Crisippo;
- Media Stoà: Panezio, Posidonio;
- Nuova Stoà: Seneca, Marco Aurelio, Epitteto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Stoicismo: caratteristiche del pensiero e principali autori
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