Se prima eravamo in due di Fausto Brizzi

Dopo il simpatico romanzo “Ho sposato una vegana” Fausto Brizzi continua a parlare della sua famiglia, con l’aggiunta di una bimba.

La decisione di avere un figlio per il regista e narratore Fausto Brizzi arriva all’età di quasi cinquanta anni. Ha pensato alla carriera, poi al matrimonio, «i figli arriveranno» si è detto. Peccato che il liquido seminale di un quasi cinquantenne è molto pigro e quindi ci vogliono molti tentativi, prima di riuscire nell’impresa.
Nella prima parte di “Se prima eravamo in due” pare di essere nel film Alfredo Alfredo di Germi, dove una bellissima Stefania Sandrelli chiedeva al marito, mentre quello era al lavoro, se non fosse quello il momento adatto per...
Così accade anche per Fausto Brizzi che, messo da parte il sesso come cosa piacevole da fare, si ritrova ad essere chiamato sul set o in ufficio per espletare la “pratica”.
I tentativi portano alla gravidanza, peccato che la moglie non si risolva ad avere un solo ginecologo ma ben quattro, tra cui una ginecologa vegana.
La moglie ha tutte le intenzioni di concepire una bambina con soli metodi naturali, poca propensa a prendere in considerazione le casualità della vita.
Già dalla scelta del nome capiamo che Brizzi è solo uno sparring partner, in realtà decide sempre la moglie ma trovano un accordo: non il doppio cognome ma un nome doppio, Nina Penelope.
Con la nascita di Nina c’è bisogno di una baby sitter, nel caso una che parli inglese come madrelingua.
Kimberly sembra perfetta ma Brizzi resta di stucco nel credere che quella bambolona sexy trovata dalla moglie possa stare realmente in casa.
In verità la moglie non la trova così attraente, ma poi capirà che al mondo ci sono quelle definite “bone” e basta.

Libro divertente, senza pretese, solo un accenno al padre morto che ha fatto in tempo a prendere in braccio solo una volta la piccina.
D’altra parte abbiamo bisogno anche di queste favole domestiche, senza snobismi inutili. Senza però allungare il brodo: è un libro di cento pagine, che si legge in un’ora.