

Dopo la graduale chiusura di parte degli istituti, dettata dall’esigenza di contenere i contagi, iniziano a vedersi i primi spiragli di riapertura.
Già qualche giorno fa, durante il programma Otto e mezzo, il premier Conte aveva affermato che il Governo stava lavorando affinché le scuole potessero riaprire prima di Natale. L’impegno era stato confermato anche da Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico:
"La scuola deve essere aperta o per i ragazzi sarà un massacro. Adesso dobbiamo lavorare, con tutte le necessarie misure di sicurezza, per una graduale riapertura delle scuole".
Ieri la ministra Azzolina, in teleconferenza con 14 sindaci delle città metropolitane (che ospitano un terzo degli studenti italiani), ha comunicato i dettagli di un possibile rientro in classe previsto per le prime settimane di dicembre: le date ipotizzate sono 9 e 15 dicembre, ma si pensa anche di posticipare il ritorno in aula al 7 gennaio, una volta superato il nodo critico delle festività.
In attesa del report in programma oggi, e aspettando che il Dpcm previsto per il 3 dicembre fornisca un quadro più chiaro, ecco tutte le ipotesi su quando e come si tornerà a scuola.
Quando si torna a scuola?
Nel corso del programma Sette storie, Azzolina aveva dichiarato:
"Serve prudenza, ma se i contagi andranno giù e ci sarà la possibilità di allentare alcune restrizioni, mi auguro che anche le scuole superiori vedano un ritorno graduale degli studenti in classe".
L’incontro in teleconferenza di ieri conferma le intenzioni della Ministra e l’impegno del Governo affinché questo possa avvenire prima di Natale. In attesa che il nuovo Dpcm fornisca chiarimenti definitivi, le date al momento ipotizzate sembrano essere quelle del 9 e 15 dicembre; altrimenti si scala al 7 gennaio, a festività terminate.
La data di riapertura ha suscitato diverse perplessità tra i Presidenti di Regione: in numerosi hanno chiesto di prolungare la didattica a distanza nei licei fino a gennaio.
Parte dei dubbi è sicuramente connessa al problema legato ai mezzi pubblici (con capienza massima del 50%) e alla rimodulazione del tempo a scuola.
Un rientro graduale
Il ritorno a scuola avverrà gradualmente: non è pensabile al momento che gli studenti delle superiori tornino tutti in classe, né che lo facciano contemporaneamente.
Un’ipotesi è che i primi a poter tornare tra i banchi di scuola siano gli alunni di prima e quinta superiore. Consentire a queste classi le lezioni in presenza era una modalità che già aveva ottenuto particolare credito durante la fase di chiusura, quando era necessario decidere chi poteva rimanere a lezione.
Il Ministero dell’Istruzione sta però ragionando anche su una proposta alternativa: consentire a una percentuale massima di studenti di partecipare alle lezioni in presenza, lasciando ai presidi la facoltà di organizzarsi. Il calcolo di questa percentuale resta ancora incerto: oscilla dal 20 al 30%.
Andrebbe inoltre rimodulato l’orario scolastico, per evitare assembramenti e limitare il numero di alunni presenti negli istituti. Ingressi e uscite dovrebbero essere spalmati dalle 8 alle 20; in classe anche il sabato e la domenica.
Le reazioni dei Presidenti di Regione e dei sindacati
Aprire "per una manciata di giorni", secondo il governatore del Veneto Luca Zaia, è decisamente un’idea rischiosa. L’apertura degli istituti sarebbe un’apertura simbolica: vale davvero la pena tornare in classe per una manciata di giorni mettendo a rischio studenti, insegnanti e personale?
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha definito la proposta di riaprire le scuole "un’idea strampalata":
"Dovremmo riaprire le scuole superiori per sette, dico sette, giorni al netto del weekend, così da dover mettere in isolamento gli eventuali positivi proprio a Natale".
L’ipotesi di un imminente rientro a scuola non hanno suscitato particolare entusiasmo nemmeno all’interno della Gilda degli Insegnanti. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, ritiene avventati i provvedimenti al vaglio. In un contesto come quello attuale, il rientro "non può e non deve assumere", secondo Di Meglio, "un carattere ideologico". La riapertura degli istituti deve piuttosto basarsi su "evidenze scientifiche certe".
"Per tenere aperte le scuole in sicurezza, è indispensabile garantire tutti gli elementi necessari a che ciò avvenga, dalle misure organizzative per scaglionare i flussi degli studenti in ingresso e in uscita dagli edifici scolastici, agli interventi sanitari quali i test rapidi e un sistema celere di tracciamento dei contagi, passando per il potenziamento della rete di trasporto pubblico locale".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuole: si torna in classe entro Natale? Le date e le modalità ipotizzate
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