In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, dedicata all’elemento più importante presente sul nostro pianeta, vi proponiamo in lettura una poesia di Erri De Luca, intitolata Notizie sull’acqua, che ci fa riflettere sull’importanza e la presenza pervasiva dell’acqua nella vita umana, soprattutto in questi tempi catastrofici su cui incombe lo spettro del cambiamento climatico e l’incubo della desertificazione. L’acqua è un bene essenziale, ma probabilmente negli anni a venire diventerà un vero e proprio tesoro, più preziosa di una pepita d’oro. Eppure, non si tratta solo di questo, è anche una componente essenziale del nostro corpo, una piccola parte d’infinito riposta nell’umano: forse una “particella di Dio”?
Notizie sull’acqua appartiene alla prima raccolta poetica dell’autore napoletano, Opera sull’acqua e altre poesie, pubblicata da Einaudi nel 2002, il libro con cui Erri De Luca approdava per la prima volta al genere poesia scoprendolo improvvisamente a lui congeniale, una nuova dimensione comunicativa.
La vena poetica di De Luca aveva come punto d’origine l’elemento primario ed essenziale: l’acqua, appunto, dal cui segreto sgorga la parola come una fonte vitale.
L’importanza dell’acqua nei versi di Erri De Luca
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Nei versi di De Luca l’acqua appare come elemento primario e materico, ne viene sottolineata la necessità e al contempo diventa dimensione del trascendente, in un’accezione non poi molto diversa da Le fondamenta degli incurabili di Brodskij. Discorrendo dell’acqua - genesi e alimento della vita - il poeta pare metterci su una soglia invisibile, al confine di un pensiero. Erri De Luca ci ricorda che siamo fatti della stessa sostanza dell’acqua, secondo la formula H2O, anche noi siamo idrogeno e ossigeno, abisso e vapore. La specie umana, osserva l’autore, forse proviene dal mare, in origine miliardi e miliardi di anni fa, siamo stati probabilmente tutti pesci, immersi in un brodo primordiale.
Il finale si apre a una dimensione metafisica con l’affermazione di indubbio impatto: “Ognuno di noi sarà pesato in gocce”, dunque in lacrime? È questo che ci attende alla fine della vita, il giudizio finale, la vera apocalisse, sarà sulla base del dolore e del pianto: le lacrime versate saranno pesate su una bilancia, avranno un valore quantitativo o qualitativo?
Il poeta è un rabdomante che ricerca con la sua stanghetta di legno il punto d’origine, la vibrazione dell’acqua, il senso primario e fondativo di tutte le cose. L’acqua, la salvezza.
“Notizie sull’acqua” di Erri De Luca: testo
Sta nella nuvola e nel pozzo,
nella neve e nella noce di cocco,
negli occhi e nel fiume,
nell’arcobaleno e nel lago,
nel ghiaccio e nel vapore della pentola sul fuoco,
nella bocca.
È la maggioranza della superficie.
È la maggioranza del corpo.
Una persona è acqua che cammina, dall’acqua di placenta all’acqua del sudario.
In ebraico è plurale, màim, acque.
In francese è una vocale sola, eau, ô.
In greco e in tedesco è neutra.
In russo e nelle latine è femminile.
Dal fondo del pozzo avverte il terremoto.
Fa tremare il ramo scortecciato in mano al rabdomante.
La sua avventura chimica è prodigio, ossigeno più idrogeno,
ad accostarli, esplodono.
Spegne fuoco, anche quello dei vulcani.
Fa il pane, fa la pasta.
È nel bianco e nel rosso dell’uovo. È nella sua buccia.
È nella carta e nel vino, nelle ciliege e nelle comete.
Chi la spreca verrà assetato.
Chi sporca l’acqua verrà sporcato.
Secondo Geremia la voce di lod/Dio è chiasso di acque nei cieli.
Giusta sarà la sorpresa di chi ascolterà la prima domanda, appena morto:
«Quant’acqua hai versato?».
Ognuno di noi sarà pesato a gocce.
“Notizie sull’acqua” di Erri De Luca: analisi e significato
Il poeta inizia domandandosi quale sia il punto di origine dell’acqua e, inaspettatamente, deduce che l’acqua è riposta in ogni cosa: è nell’alto e nel basso, in cielo e in terra, nella nuvola che sta nel cielo e nel fondo del pozzo quasi prosciugato.
Nel suo elenco iperbolico che infine raggiunge una sorta di climax, Erri De Luca sottolinea la presenza pervasiva dell’acqua, situata in ogni cosa, persino nelle più insospettabili. Invoca la presenza generatrice dell’acqua, ignorandone l’essenza tragica, distruttrice, come i diluvi, le inondazioni. Bene e male sono racchiusi in unico elemento che rappresenta il punto 0, l’origine stessa della vita.
L’essere umano, infine, viene presentato come “acqua che cammina”: abbiamo origine nell’acqua della placenta, dove nuotiamo come pesci, e ci spegniamo nell’acqua del sudario diventando una reliquia. L’elemento dell’acqua, la formula chimica ossigeno e idrogeno, rende l’uomo parte dell’Infinito, lo include nel ciclo vitale che sempre si ripete.
Nella conclusione De Luca si apre a una dimensione trascendente, citando il Libro del profeta Geremia. Le righe finali propongono una sorta di velata maledizione che si fa profezia dei tempi futuri:
Chi la spreca verrà assetato.
Chi sporca l’acqua verrà sporcato.
Il rimando all’idea di giudizio universale è riposto nell’acqua: essa è apocalisse ed è pure promessa di risurrezione. La Bibbia appare come storia antica, il Libro dei Libri, che ancora rinnova la sempiterna storia dell’uomo: una lunga sequela di nascite e di morti, l’itinerario del viandante.
Per comprendere meglio quest’ultima parte dobbiamo ricordare che l’autore napoletano è un grande appassionato dell’ebraico biblico, di cui ha effettuato anche delle traduzioni. L’ebraico, ha sottolineato l’autore, è “l’unico modo per ricordare”.
Non a caso in questa poesia ritorna la parola ebraica “màim” che designa l’acqua come elemento plurale, ricordandoci di fatto la sua vera dimensione, non solo individuale ma collettiva, l’acqua intesa come bene comune. Ce lo ricorda il finale: “ognuno di noi sarà pesato a gocce”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Notizie sull’acqua”: la poesia di Erri De Luca per la Giornata mondiale dell’acqua
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