Nevicava Sangue di Eraldo Baldini

Siamo agli inizi del Diciannovesimo secolo.
Napoleone spadroneggia su un’Europa ormai alla sua mercé e sta per avviare l’attacco a quello che per lui è l’ultimo ostacolo al dominio assoluto, ma che di fatto significherà l’inizio della sua fine: la Russia.
Intanto nella campagna romagnola, Francesco Mambelli, un giovane da poco vedovo, mantiene la sua piccola figlia e la madre lavorando come mandriano nella boaria del rude padron Morri.
Francesco vive la sua vita fatta di duro lavoro nei campi, ma anche di dolcezza e affetto per i suoi familiari, per la piccola comunità in cui vive, e di passione per i cavalli che cura e custodisce.
I cannoni e il sangue della guerra sono lontani sia fisicamente che mentalmente da lui ed è ignaro del fatto che invece stanno per diventare la sua tragica quotidianità.
Infatti, come espiazione per una colpa non commessa, viene costretto dal padrone ad arruolarsi, al posto del figlio, nell’esercito napoleonico che si sta preparando alla campagna di Russia.
Francesco si troverà di lì a breve perso in quell’immensa colonia di uomini e animali, che a poco a poco sarà decimata da un nemico concreto che colpisce e si ritira portando via o bruciando tutti i viveri che può, e da altri due nemici, contro cui non c’è nemmeno la possibilità di combattere: il gelo e la fame.
L’unico punto di appoggio per Francesco è il cavallo Berto, a cui si affeziona e con cui condivide lo stesso destino.

In Nevicava Sangue (Einaudi, 2013), Eraldo Baldini racconta la Grande Storia attraverso gli occhi di un uomo umile, ignaro della situazione politica, disinteressato alla gloria della conquista, che tuttavia vede la propria esistenza sconvolta dalle ambizioni di politici e militari.
Un piccolo uomo, immerso in una situazione più grande di lui, in cui il valore della vita umana è inferiore a quello di un buon paio di calze e in cui ognuno comprende quali sono le priorità della propria vita per cui vale la pena di lottare, anche accettando di scendere a patti con il proprio lato oscuro.