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"Natale, cumm’è bell’Natale": testo e significato della poesia natalizia napoletana

Poesia napoletana famosissima, “Natale, cumm’è bell’Natale” rappresenta senza dubbio una delle opere in dialetto più recitata nelle scuole campane nel periodo natalizio e nelle case dai bambini alla Vigilia di Natale. Ecco testo e significato.

Angela Mattera
Angela Mattera Pubblicato il 23-12-2022
"Natale, cumm'è bell'Natale": testo e significato della poesia natalizia napoletana

Poesia napoletana famosissima, “Natale, cumm’è bell’Natale” rappresenta senza dubbio una delle opere in dialetto più recitata nelle scuole campane, a dimostrazione di come negli anni abbia saputo mantenere immutata la sua forza evocatrice attraverso l’estrema semplicità dei versi.

A differenza di molte altre celebri opere in dialetto napoletano dedicate al Natale, nel caso di “Natale, cumm’è bell’Natale” la poesia non è attribuibile ad un autore specifico, ma i suoi versi estremamente musicali hanno acquisito un’identità propria divenendo patrimonio dell’intera comunità.

Testo di “Natale, cumm’è bell’Natale”

Natale
Cumm’è bell’Natale,
a sera d’a Vigilia è tutta n’allegria p’a nascit’e Gesù.
A tavola apparicchiata, l’arber’allumminato.
‘O presepio sta stutato pecché a mezzanotte s’add’appiccià.
Mammà int’a cucina prepar’e cose bone
e frie ‘o capitone ca nun ce pò mancà!
“‘A casa è chin’e fummo!” Allucca già papà
“arape stu balcone ca nun se pò respirà!”
O’nonno friddugliuso annanz’a nu vrasere
ch’e mmane dint’e mane se piglia tutt’o calore!
Natale è pruvverenza ce penz’ ‘o Bambiniello ‘o ricco e ‘o puveriello a tutti fa campà!

Alcune versioni ritrovate online (tra cui quella del video a seguire) includono questa parte:

Mammà à penzat a tutto
p o’ pranz natalizio
e vongol, o’capiton,
e vruochel ca gallina,
e sciosciel co’ mellone,
e o dolce ca vermutte,
insomma ce sta tutto.
Natale è provvidenza
ce penza o Bambeniello
pò ricco, o povriello,
nient fa manca’.
Ma a festa poc dur
se dint a chisti cor
nun nasce o desiderio
e chiedere o Bambeniello
na’ vera pace ncopp a stu munno.
Na pace, che cancella
tant’odio e guapparia...
e dint’ a’ nu solo abbraccio
stregne tutta l’umanità.

Traduzione e parafrasi in italiano

Natale, com’è bello Natale, la sera della vigilia è tutto un’allegria per la nascita di Gesù.
La tavola è apparecchiata, l’albero è illuminato. Il presepe è spento perché a mezzanotte si deve accendere.
La mamma in cucina prepara le cose buone e frigge il capitone che non può mancare.
"La casa è piena di fumo" grida già papà "aprite il balcone che non si può respirare".
Il nonno freddoloso davanti al braciere con le mani dentro le mani si prende tutto il calore.
Natale è provvidenza, ci pensa il bambinello: il ricco e il poverello, tutti fa vivere!

Significato della poesia “Natale, cumm’è bell’ Natale”

La poesia napoletana rimanda in maniera immediata alla gioia del periodo natalizio vissuto in famiglia tra gli affetti più cari. Chiare anche le tradizioni richiamate dal testo di “Natale, cumm’è bell’ Natale”: mentre la mamma è in cucina a friggere il capitone (nome comune della femmina di anguilla, piatto simbolo della cena della Vigilia a Napoli), l’aria diviene quasi irrespirabile per il fumo e la finestra aperta fa entrare il freddo gelido di dicembre a cui il nonno freddoloso trova rimedio sistemandosi vicino al braciere, presente in tutte le case negli anni ’60-’70 per riscaldarsi.

Nel frattempo il presepe resta spento, in attesa di essere illuminato a mezzanotte, con la nascita di Gesù e la statuetta del Bambinello posta solitamente dai piccoli di casa nella mangiatoia.

La poesia restituisce quindi in pochi versi una fotografia nitida della serata della vigilia di Natale nella quale chiunque può immaginarsi assieme ai propri cari.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "Natale, cumm’è bell’Natale": testo e significato della poesia natalizia napoletana

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