Forse non tutti sanno che La preghiera del marinaio, che da tradizione viene recitata a bordo delle navi in navigazione, fu composta dallo scrittore Antonio Fogazzaro, l’autore di Malombra e Piccolo mondo antico,, nel 1901.
Nel Novecento Fogazzaro era ormai un autore affermato e, grazie al successo dei suoi romanzi, il suo nome si era imposto anche all’attenzione internazionale. Lo scrittore era impegnato sia sul piano pubblico che su quello politico, teneva conferenze e convegni anche all’estero, ed era al fianco del Movimento cattolico riformatore che si proponeva di avvicinare la religione alla cultura moderna.
Fu proprio il vescovo di Cremona, Monsignor Geremia Bonomelli, di cui Fogazzaro era intimo amico, a invitare l’autore a scrivere una composizione che potesse avvicinare i marinai allo spirito religioso.
Lo scrittore accettò volentieri e compose quella che, in origine, era intitolata Preghiera Vespertina per gli equipaggi della Regia Marina da guerra, ma ora è meglio conosciuta come La preghiera del marinaio.
Scopriamo origine e storia di questo testo dedicato alla Gente di mare.
“La preghiera del marinaio” di Antonio Fogazzaro: testo
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell’abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d’Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Da’ giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa’ che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
“La preghiera del marinaio” di Antonio Fogazzaro: origine e storia
La splendida preghiera di Fogazzaro è scritta sottoforma di poesia e si appella a Dio che viene idolatrato sino ad assumere le sembianze quasi pagane di colui che governa le onde e le tempeste. Nella seconda parte il componimento risente dello spirito patriottico che animava i cuori della gente dell’epoca ed era in perfetto accordo con la vocazione militare della Marina.
Infine la preghiera si conclude con un appello che riprende la formula religiosa di rito: “Benedici”, una richiesta di protezione, di clemenza, di tutela da ogni male che riassume in sé il senso profondo di ogni atto di fede. Ci si appella alla divinità quando l’anima si trova in ginocchio e si riconosce - improvvisamente - la barriera dell’umano limite.
Fogazzaro riuscì a trasfondere questo sentimento in poesia. Così compose una preghiera che fosse una forma di atto scaramantico volto a tutelare la sorte di chi affidava la propria vita all’incostanza dei flutti marini.
La preghiera composta da Fogazzaro venne recitata per la prima volta il 23 febbraio 1902 sul nuovo incrociatore corazzato “Garibaldi”, quando il comitato delle dame genovesi, presieduto dalla marchesa Eleonora Pallavicini Barraco, fece dono alla nuova nave di una bandiera. Per l’occasione sullo stendardo italiano era stato ricamato il testo della Preghiera Vespertina.
Durante la lettura il comandante del Garibaldi, Cesare Agnelli, fu commosso dalle parole dello scrittore. Chiese allora al ministro della Marina, Costantino Morin, l’autorizzazione per poterla recitare sulla propria nave durante la cerimonia dell’ammainabandiera. Il rito consisteva nella tradizionale cerimonia militare che prevedeva l’abbassamento della bandiera a bordo di una nave. In seguito al gesto del capitano Agnelli la preghiera divenne una tradizione che si diffuse rapidamente e divenne un’abitudine diffusa anche nelle altre navi della flotta. Dal 1909 la Preghiera Vesperina di Fogazzaro divenne nota con il nome di Preghiera del marinaio italiano e fu resa obbligatoria come lettura a bordo.
Dopo la morte di Antonio Fogazzaro, nel marzo 1911, il manoscritto originale della preghiera venne donato alla Marina. Nel 1928 fu consegnato ufficialmente al al grand’ammiraglio Paolo Thaon di Revel ed è ora custodito presso l’Ufficio Storico della Marina Italiana.
Ancora oggi la Preghiera del marinaio di Fogazzaro viene letta in occasione della cerimonia dell’ammainabandiera, ma anche nelle caserme e negli stabilimenti della Marina. Viene inoltre recitata in modo solenne in commemorazione dei marinai morti in mare o, come rito funebre, per tutti coloro che hanno reso servizio alla Marina militare italiana.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La preghiera del marinaio” di Antonio Fogazzaro: l’origine del testo dedicato alla Gente di mare
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