La mia sfida al destino di Heinrich Harrer

Una sfida da vincere raccontata con parole sincere; è questo l’argomento centrale di La mia sfida al destino. Dall’Eiger al Tibet, dall’Alaska al Ruwenzori. Un’avventura lunga una vita, libro di Heinrich Harrer pubblicato in Italia da Mondadori nel 2005 (trad. di M. Bosonetto). In quarta di copertina, poi, si legge:

Viaggiando per il mondo, ho avuto modo di scalare montagne in tutti i continenti, di vedere le sorgenti dei grandi fiumi e le tre isole più vaste del pianeta.

Viaggiare, dunque; per lavoro o per piacere. La prima cosa non è sempre così divertente, la seconda un sogno per molti. Quasi un’utopia. E se le due cose combaciassero? Allora sarebbe la prova che la perfezione (talvolta) esiste. Viaggiare non solo per arrivare a una meta e solo una volta lì godersi il tempo faticosamente guadagnato. Il viaggio stesso è, o dovrebbe essere, la parte cruciale di tutto, un modo per conoscere altre culture, osservare nuovi scenari, assaggiare cibi che non consideravamo nemmeno tali e respirare profumi affascinanti. Questo è lo spirito giusto per affrontare un viaggio, uno spirito che uscirà dalle pagine di questo libro. Pagine che narreranno di viaggi e sfide, di un cuore che batte ogni giorno per dimostrare a se stesso che la vita non dev’essere sprecata. E il massaggio giungerà in men che non si dica, ve lo posso assicurare.

Heinrich Harrer ci parla di vita vera, di giornate ed esperienze vissute sulla propria pelle. Un coraggio da ammirare e, perché no, da (ri)trovare in noi stessi. Pagine sincere, pagine che non indoreranno la pillola ma che al tempo stesso non cercheranno la facile spettacolarizzazione. Un libro che vale una vita, pagine dedicate a chi vuole sì far trascorrere il tempo ma anche imparare qualcosa. Il bello? Questo libro non ha la pretesa d’insegnare nulla, eppure lo farà, a modo suo. E se un libro può far questo vale davvero la pena ascoltarlo. Pardon, leggerlo. Da divorare o centellinare, a voi la scelta. Che, come sempre, sarà quella giusta.