La casa delle rose di Corina Bomann

La casa delle rose (Giunti, 2025, titolo originale Traum von neubeginn, traduzione di Rachele Salerno) di Corina Bomann, l’autrice tedesca più amata dal pubblico femminile, è un appassionante romanzo ambientato in Svezia nei primi anni del secolo scorso. Il volume è il primo della sua nuova serie, “Die Frauen vom Rosenhag”.

Svezia, 1910.

La sala da pranzo era una delle stanze più belle della casa. Il pavimento in legno, di una calda tonalità marrone, veniva mantenuto pulito e splendente dalle cameriere. Le pareti erano decorate con affreschi che raffiguravano scene di vita rurale. Dovevano avere almeno cent’anni.

Liv stava attendendo l’arrivo del marito Stern Boregard, armatore, per iniziare a fare colazione. I due coniugi, che dormivano in letti separati da circa sette anni, si erano dati il buongiorno con cordialità ma con freddezza. L’uomo aveva aperto il giornale posato accanto al piatto e aveva iniziato a leggerlo. Liv aveva cominciato a fare conversazione con lui ponendogli alcune domande, ma le sue risposte erano sempre state brusche. Negli ultimi tempi, se le sue domande o le sue richieste lo infastidivano, lui tendeva a reagire dandole dell’ignorante. Quelle parole le avevano trafitto l’anima mentre il marito aveva continuato dicendole: “Hai il dovere di sostenermi”.
Poi aveva lasciato la stanza. L’esterrefatta Liv gli aveva soltanto consigliato di trascorrere un giorno di festa, la Pentecoste, in famiglia. E invece l’aveva accusata di volerlo distogliere dal lavoro. Inoltre, l’aveva incolpata della loro sterilità definendola inutile, anche se il suo medico non aveva trovato niente di anomalo. Liv si sentiva avvilita e impotente. Il fato aveva riservato per Liv un incontro con una persona, che le avrebbe cambiato la vita.

Ho deciso di raccontare una storia diversa, che mettesse insieme la mia passione per il Mar Baltico con un tema che mi è sempre stato a cuore: la vita delle donne nei secoli passati. L’inizio del XX secolo fu un periodo di grandi sconvolgimenti. Le donne cominciarono a lottare per la libertà e i diritti: il diritto di voto, per esempio, o il diritto di disporre dei propri beni. Questo romanzo non ha l’ambizione di essere un saggio, anche se ho cercato di presentare i fatti storici nel modo più fedele possibile

rivela l’autrice nella Postfazione.

Le coraggiose Liv e Marlene, provenienti da due ceti diversi, faranno la differenza occupandosi di donne in difficoltà in una società che le riteneva adatte soltanto a occuparsi della casa e dei figli. Con oltre due milioni di copie vendute, le avvincenti saghe della Bomann parlano al cuore delle sue lettrici che vogliono emozionarsi.

Invece penso che sia stato il destino a farci incontrare.