

Dopo una laurea triennale in lettere moderne (2013) , una laurea specialistica in Storia dell’Integrazione Europea (2016) e un Dottorato di Ricerca in Storia delle Relazioni Internazionali (2022), Giulia Melideo lavora oggi come libraia a Roma. Amante della lettura, durante gli anni universitari ha collaborato su Sololibri.net recensendo alcuni libri letti.
A novembre 2024 Augh! Edizioni ha pubblicato La casa al mare, il suo primo romanzo.
Le abbiamo posto alcune domande sul libro in questa intervista.
- La casa al mare è il suo primo romanzo. Cosa l’ha spinta a lanciarsi nel mondo della scrittura e com’è nata l’ispirazione per questa storia?


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Ho sempre amato scrivere ma, soprattutto, leggere. L’idea che prima o poi avrei scritto un romanzo deve essere sempre stata in un cantuccio del mio cervello. Durante il lockdown, forse per distrarmi, ho frequentato un corso di scrittura e, arrivati al punto di iniziare la stesura di un testo più lungo di un semplice racconto, l’insegnante ci ha chiesto di scrivere una descrizione lunga una decina di righe del luogo dove vedevamo ambientata la nostra storia: sono tutt’ora le prime dieci righe del romanzo.
- Dove è ambientato il romanzo? Questa casa al mare esiste davvero?
Anche se nel romanzo non è mai menzionato il luogo specifico, perché credo che "la casa al mare" possa e debba essere un luogo (letterario) di tutti, senza contorni troppo precisi, la "mia" casa al mare esiste davvero e il romanzo è di fatto ambientato a Camogli, in Liguria, dove ho trascorso tutte le estati della mia vita. In generale, l’ambientazione e il contesto del romanzo si possono considerare autobiografici. La storia, invece, è l’avventura che avrei voluto vivere a quell’età.
- Ludovica, la protagonista, è una bambina di dieci anni. Al lettore di che fascia di età si rivolge il tuo libro? Qual è l’identikit del suo lettore ideale?
Ho sempre pensato a questo libro come rivolto agli adulti, anche se credo che possa piacere anche ai ragazzi. In particolare, ero certa che il lettore si sarebbe automaticamente identificato con Ludovica, la protagonista. Invece, quando una delle mie più care amiche (diventata mamma di recente) ha finito di leggerlo, mi ha detto di essersi continuamente messa nei panni della "mamma" di Ludovica, e questo mi ha stupita e mi ha suggerito che forse non ero davvero così consapevole di chi potesse essere il mio "lettore tipo". Di sicuro, deve essere qualcuno che ha voglia di calarsi di nuovo in quella disposizione tipica dei bambini, in cui la vita vera e il gioco si confondono.
- Oltre agli studi in lettere, è un’appassionata lettrice: quali sono gli scrittori e le letture che pensa abbiano più impresso un segno nel suo percorso verso la prima pubblicazione?
Oggi faccio la libraia quindi leggere è, in parte, il mio lavoro. Non so dire se nella mia scrittura si riconoscano "tracce" dei miei autori preferiti. Sicuramente, posso dire che uno degli autori per me più importanti in assoluto è Abraham Yehoshua. Anche se non formalmente esplicitata, come nei suoi testi, credo di riconoscermi nella necessità di indagare la stessa storia da più punti di vista, da più "voci", e di trovare non solo una sintesi, ma qualcosa di nuovo, qualcosa che si aggiunge alle voci dei singoli e che da queste voci in dialogo è generato, che è tanto fondamentale nell’opera di Yehoshua.
- Ha altre storie nel cassetto?
Sì. A proposito di pluralità di voci, fare la libraia è come - in piccolo - fare l’antropologa o la sociologa: è materiale a cui vorrei sicuramente dare una forma, forse di racconti, chissà. Per ora ci sono solo bozze!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Giulia Melideo, in libreria con “La casa al mare”
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Libro molto bello, lineare, di facile lettura, capace di descrivere accuratamente stati d’animo e situazioni creando la voglia di leggerlo tutto d’un fiato e dando la possibilità di identificarsi con i vari personaggi. Assolutamente consigliabile.