Da pochi mesi di nuovo in libreria con il suo ultimo romanzo, Hotel Padreterno, (La Nave di Teseo, 2021), lo scrittore poeta Roberto Pazzi mi ha concesso una breve intervista, più che altro una chiacchierata tra me, che sono una sua “testimone fedele e preziosa”, e lui, uomo colto, aperto, ricco di spiritualità e di un mondo interiore profondo.
- Roberto, il tuo libro sta avendo successo soprattutto perché tocca temi di profonda attualità e si interroga anche sul tema della fede, in tempi così difficili per l’umanità tutta. Ci racconti qualcosa della tua ispirazione?
La cosa più importante che è successa dopo la pubblicazione del romanzo è l’interesse suscitato in Monsignor Paglia, che mi ha chiesto di mandare una copia del libro a Papa Francesco con dedica. Con mia enorme sorpresa e commozione, il Papa mi ha risposto con una lettera che comincia con le parole “Caro Fratello”, mentre ha apprezzato molto il libro e i temi affrontati, soprattutto quello delle culle vuote. Tra le altre parole, cito queste
“Ho apprezzato il dono del libro e il tuo racconto, che è avvincente”
- Una cosa straordinaria per un romanziere ricevere un simile apprezzamento.
Cosa ti ha colpito di più della lettera del Papa?
La firma, Francesco, piccolissima, in fondo al foglio. Quasi illeggibile. Potrei dire molte cose sull’umiltà di quella firma, che denota la grandezza dell’uomo, soprattutto paragonata all’ego straripante di molti politici e giornalisti che esagerano in una forzata visibilità vuota spesso di contenuti. Francesco è l’unico vero faro di luce a cui guardare, la più grande personalità non solo religiosa, perché parla agli uomini tutti.
- Nel romanzo, a pag. 143, viene narrata una drammatica discussione con il cardinale reazionario che poi muore. Pensi che Papa Francesco abbia riconosciuto un’atmosfera che conosce in Vaticano?
Certamente Lui si è letto e riconosciuto in parecchie pagine del libro. E questo mi ha quasi squassato dall’emozione. Per uno scrittore, per un credente, a modo mio, è stato un riconoscimento assolutamente inatteso e straordinario.
- Roma è molto presente nel tuo libro, quasi un vero personaggio, capace di esprimere bellezza e cultura.
Sì, ma in modo speciale Roma è vista da un uomo anziano, alle soglie della vecchiaia. È questa la scelta fatta dal Padreterno per tornare sulla terra: attraversare Roma con tutte le sue contraddizioni, arte e cultura, miseria e degrado, con un occhio paterno, anzi quasi “materno”.
Grazie Roberto per il tuo libro che ci fa pensare, confrontare con il nostro presente, ripensare anche a una prospettiva di futuro più armonioso.
Hotel Padreterno
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Roberto Pazzi, in libreria con “Hotel Padreterno”
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