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Recensioni di libri

Il vincitore è solo di Paulo Coelho

2009 - Paulo Coelho torna ai grandi temi di “Undici minuti” e lo “Zahir” con un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci sussurra il nostro cuore.

 Redazione
Redazione Pubblicato il 10-09-2009

36

Il vincitore è solo

Il vincitore è solo

  • Autore: Paulo Coelho
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Anno di pubblicazione: 2009

Scheda e prezzo libro:

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Igor Malev ha una sola cosa in mente: la sua ex moglie Ewa. Anche se è un uomo ricco, affascinante e di innato carisma, lei lo ha lasciato per uno stilista di grande successo, una ferita, questa, da cui non è mai riuscito a riprendersi. Così decide di riconquistarla. Nella cornice del Festival di Cannes, circondato dal lusso e dagli eccessi della nuova aristocrazia, i vincitori definitivi della gara edonistica della vita moderna, inizia una battaglia lunga ventiquattro ore. Perché Igor è un uomo di rara forza e fredda intelligenza, e quella che vuole non sarà una riconciliazione ordinaria, pacifica. Perché ha fatto a se stesso la promessa di distruggere tutto ciò che si interpone tra lui e la sua amata.

Coelho torna ai grandi temi di “Undici minuti” e lo “Zahir” con un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci sussurra il nostro cuore. (Note di copertina)


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il vincitore è solo

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Commenti: 14

  • Isa
    24 novembre 2009, 19:53

    Ho finito il libro da poco e per una a cui piace Coelho questo è stato una delusione! La narrazione è prolissa, noiosa e per certi versi ripetitiva. La trama andrebbe bene per un telefilm tipo Criminal Minds. L’ossessione di un amore perduto secondo me è trattato abbastanza superficialmente... credo sia un genere che all’autore non si addica molto... non ho capito che tentativo volesse fare... insomma una delusione!

  • Anonimo
    30 novembre 2009, 18:59

    Molto bello

  • pablo813
    9 dicembre 2009, 17:21

    L’autore si è cimentato in un genere che non gli si addice proprio: anche il contesto di Cannes viene descritto in maniera superficiale, banale, come per “sentito dire”. La storia d’amore non trasmette emozioni e poi le vicende che si intrecciano nel romanzo spesso creano confusione nel lettore. Dall’autore di un libro stupendo come l’Alchimista (ma anche tanti altri) mi aspettavo molto di più.
    Speriamo nel prossimo libro.

  • roby
    28 dicembre 2009, 14:07

    lo considero un pò spazzatura culturale

  • gio
    3 gennaio 2010, 19:09

    mi sa che sta diventando un pò troppo commerciale... li ho letti tutti alcuni fantastici... ma questo troppo noioso... va be anche i grandi sbagliano...

  • maria
    15 gennaio 2010, 13:30

    a me è sembrato un bel libro,anche se un po’ prolisso.
    abbiamo capito anche da altri libri di questo scrittore che l’amore è tutto.
    però...

  • Anonimo
    19 gennaio 2010, 10:30

    Ho fatto fatica ad arrivare alla fine. E’ noioso, superficiale, sembra che anche l’autore non abbia ben chiaro di cosa voglia scrivere....peccato, errori del genere da un grande narratore dovrebbero essere evitati....l’ho sconsigliato a tutti.

  • maria
    20 gennaio 2010, 19:38

    Ho letto questo libro di Cohelo che sicuramente non mi
    è risultato tra i suoi più graditi.
    Risulta confuso il suo messaggio: scrivere di come si intreccino più vite, descrivere meccanismi e leggi di professioni, ambienti e esperienze di vita, lanciare un appello sul senso e l’esito della ricerca di successo e potere. Troppo in un’unico contenitore che diventa così impegnativo da seguire senza perciò coinvolgere appieno nella magia del suo pensiero anche filosofico come io l’ho conosciuto ed apprezzato finora .

  • Gloria
    21 gennaio 2010, 11:44

    L’inizio è poco coinvolgente, poi se ci si impegna si riesce a terminarlo. Non è certo il miglior libro dell’autore.
    Da segnalere i numerosi errori di traduzione, bella calligrafia è errarto, o bella grafia o calligrafia, se ci riferisce al prurale si dice “a loro” non “gli”, una frase viene ripetuta due volte. Ma è mai possibile che un libro prima di essere stampato non venga letto e riletto?

  • franckom
    23 gennaio 2010, 18:29

    Ragazzi! certo, dopo: L’Alchimista, Veronica decide di morire, e altri lavori eccellenti, devo ammettere che a me questo libro è comunque piaciuto molto.
    Consiglio di non fare confronti con le altre opere, questa è un’altra cosa. Lo dice lui stesso.

    Chi legge Coelho, di solito, ha vedute spirituali, profonde ed è ricercatore di felicità e Verità.
    Il mondo che descrive in questa opera invece e quello fatto da persone diverse, con altri valori e sentimenti. Può non piacerci ma rappresenta uno spaccato di quel tipo di realtà che alla maggior parte delle persone risulta inaccessibile e nella quale vorrebbe invece essere parte.

    Abbiate fiducia in Paulo!

    Da segnalare una traduzione bislacca, poco musicale e con molti molti errori,(invertire anima con spirito non è facile!)

  • wendy
    10 maggio 2010, 22:14

    un romanzo ridicolo

  • Claudia79
    1 febbraio 2011, 11:12

    Ricevuto sotto richiesta per il compleanno ho fatto molta fatica a leggerlo, ma non perchè l’argomento sia noioso, ma perchè il modo in cui viente “tradotto” è a dir poco strano.

    Si trovano errori banali nella sintassi della frase e alle volte sembra che vengano costruite frasi minime tipiche di una lista della spesa.

    La trama ti porta in un mondo che si vede solo attraverso gli schemi, è un romanzo certo, ma forse mi aspettavo qualcosa di piu.

    Non me la sento di conisgliare questo libro ad amici, neppure per la spiaggia. Non ti lascia nulla se non la sensazione di vuoto e forse è questo quello che ha voluto dirci l’autore ?
    Il vincitore è solo, ed è riuscito benissimo a trasmetterci questa sensazione.

  • dragonpatrick
    29 maggio 2011, 18:30

    Da sempre sopravvalutato Coelho...

  • Gianmarco
    14 febbraio 2019, 09:44

    Come ogni libro, anche questo vale comunque la pena leggerlo. I binari su cui scorre il treno del racconto appartiene a una tratta ai lettori sconosciuta. Coelho ci ha abituati a tematiche apparentemente più elevate, per questo ci spiazza. Il vero protagonista è il delirio. Delirio delle persone, dell’ambiente, della nostra società.
    Il mondo della moda con le sue logiche è complesso, ma ancora di più lo è la mente umana. Tutto quello che viene presentato è fanatismo, dalle assurde motivazioni dell’assassino alle regole spietate e crudeli che regolano la corsa fino all’olimpo. Però lo spunto è molto interessante, non fermiamoci troppo alla forma o al tema non in linea con l’autore. Partiamo dalla provocazione, dalla denuncia di un fatto oggettivo: chi vince, cioè arriva in alto o persegue fini egoistici, di fatto perde perché resta solo, senza veri amici e senza amore. Siamo fatti per le relazioni autentiche, quando perdiamo di vista questo concetto, di fatto siamo tutti sconfitti.

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