“Il segno del comando”: il nuovo romanzo di Loredana Lipperini ispirato allo sceneggiato Rai

Rai Libri nella sua collana “Canone inverso” edita Il segno del comando (2024, 352 pagine, 16,90 euro) di Loredana Lipperini (Roma, 1956) scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica che insegna letteratura fantastica alla Scuola Holden di Torino, liberamente ispirato all’omonimo sceneggiato Rai del 1971.

“Il segno del comando”: lo sceneggiato Rai del 1971

Quando la televisione e Mamma Rai sfornavano eventi in continuazione, chi è avanti con gli anni non ha dimenticato uno sceneggiato cult “Il segno del comando”, probabilmente uno dei più importanti sceneggiati della storia della Rai.
Andò in onda in cinque puntate dal 16 maggio al 13 giugno del 1971 e fu seguito con intensa apprensione da milioni di telespettatori. A inventare questa storia gialla, gotica, "byroniana" e fantastica furono Giuseppe D’Agata, Flaminio Bollini, Dante Guardamagna e Lucio Mandarà, con la regia di Daniele D’Anza.
Tra i protagonisti di questo conturbante giallo artistico Rossella Falk, Massimo Girotti, Carla Gravina e Ugo Pagliai.
Loredana Lipperini, che ha scritto diversi romanzi e racconti gotici, ispirandosi allo sceneggiato che conquistò milioni di telespettatori scrive un romanzo ad alta dose di suspense.

Intere generazioni sono rimaste affascinate dalla storia di Edward Forster e della misteriosa Lucia. Ma quella che leggerete è un’altra storia: è un romanzo gotico sugli anni Settanta, con ribelli e cospiratori, cultori dell’esoterismo vecchi e nuovi, veri e falsi, alchimisti e streghe (metaforiche e reali). Ma è soprattutto un omaggio a una delle storie più belle della mia e di altre generazioni.

ha dichiarato l’autrice.

Ricordiamo che su RaiPlay si possono vedere le puntate di uno degli sceneggiati più belli e più amati prodotti dalla Rai.

“Il segno del comando”: la trama del libro di Loredana Lipperini

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Edward Forster, professore a Cambridge, ha dedicato tutta la vita a studiare l’affascinante figura di Lord Byron. Per questo accetta con entusiasmo il duplice invito a recarsi in Italia per questioni legate al poeta.
Il primo viene dal British Council, mentre il secondo è di un pittore di nome Tagliaferri. Da lui, Forster ha ricevuto una lettera che contiene una fotografia di una piazza romana, descritta nei minimi dettagli in uno dei diari di Byron. Una piazza che, però, secondo Forster, non esiste, è solo un’invenzione dello scrittore. Non appena arriva a Roma, il professore si trova coinvolto in situazioni apparentemente inspiegabili, legate a una donna enigmatica di nome Lucia, e fa subito una stupefacente scoperta, che riguarda proprio Tagliaferri.

Il mondo che ci appare è un’illusione. Tutto quel che ci circonda lo è: solo chi è in grado di vedere al di là del velo, e di sollevarlo, comprende la vera essenza della realtà.