Il pupazzo di neve e il pettirosso (Emme Edizioni, 2023, titolo originale The Snowman and the Robin, traduzione di Giuditta Campello) è una favola scritta e illustrata da Michael Foreman.
“Dedico questo libro alla memoria del mio vecchio amico Raymond Briggs.”
Scrive l’autore nelle pagine iniziali di questa tenerissima favola, che farà piangere i bimbi, commuovere gli adulti e toccare anche i cuori più refrattari alla commozione.
In una fredda sera d’inverno, nel cuore del parco, vicino alla statua di Peter Pan, c’era un pupazzo di neve. Stava lì, fermo e congelato, proprio dove i bambini l’avevano fatto. Aveva in testa un vecchio cappello e intorno al collo una sciarpa a righe. Per tutto il pomeriggio voci e risate avevano riempito l’aria ma, adesso che era buio, il parco si era fatto silenzioso. Oltre gli alberi, brillavano le luci della città, mentre la neve cadeva lieve. All’improvviso il silenzio era stato spezzato da una vocina allegra:
“Ehi! Signor Pupazzo! Sei tornato!”.
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Era un pettirosso che non riusciva a dormire e per questo si era avvicinato al Pupazzo di neve, esortandolo a fare una passeggiata oltre il parco, per visitare la città di Londra. Dapprima il Pupazzo di neve si era rifiutato, lui non poteva camminare, era congelato! Il pettirosso allora aveva consigliato al suo nuovo amico di provare a scivolare, anzi a far slittare i piedi, uno dopo l’altro. Considerato che i bambini gli avevano fatto due belle gambe di neve, concentrandosi intensamente, il Pupazzo di neve, sentì che uno dei suoi piedoni di neve slittava in avanti. Ecco fatto, aveva imparato a camminare grazie al pettirosso, che gli aveva insegnato ad avere fiducia nelle proprie capacità. Ecco perché il Pupazzo di neve subito traballò fino a un laghetto ghiacciato, imparando in un lampo a pattinare. Sfrecciava e faceva piroette, lanciando in aria il suo cappello e riacchiappandolo al volo, incitato dal pettirosso. Poco dopo i due amici si fermarono davanti a un arco maestoso. Erano arrivati all’uscita del parco. Dall’altra parte c’era una strada tutta coperta di neve.
“Non sono sicuro di farcela”,
mormorò il pupazzo di neve, guardando preoccupato lo spazzaneve che gli passava davanti.
“Ma certo che ce la farai”,
lo tranquillizzò il pettirosso.
“Guarda, quando quella luce diventa verde, fai come prima: piede destro, poi piede sinistro. Destro, sinistro, destro, sinistro. Coraggio, andiamo!”.
“Volando e scivolando, passarono vicino a monumenti e statue d’oro che, nella neve fitta fitta, sembravano fantasmi”.
Bellissima e toccante l’immagine del pupazzo di neve che di notte, insieme a un uccellino, va alla scoperta di una metropoli cosmopolita come Londra, ammirando Buckingham Palace, il grande albero di Natale di Piccadilly Circus e la ruota del London Eye, riempiendo il suo cuore di meraviglia.
Una storia magica e delicata come la neve, da leggere e rileggere il giorno della Befana, ai bambini e a tutti quegli adulti che possiedono ancora il dono dello stupore.
“Abbiamo ancora tante cose da scoprire!”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il pupazzo di neve e il pettirosso” di Michael Foreman: una tenera fiaba per il giorno della Befana
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