

“Una conversazione con Andrea Tornielli” è il sottotitolo del volume “Il nome di Dio è misericordia” (Piemme 2016, pp. 120, 15 euro), primo libro intervista di Papa Francesco che viene pubblicato con lancio mondiale il 12 gennaio 2016, in occasione del Giubileo, da 21 editori in contemporanea in 86 Paesi.
“La misericordia è il primo attributo di Dio. È il nome di Dio. Non ci sono situazioni dalle quali non possiamo uscire, non siamo condannati ad affondare nelle sabbie mobili”
Nella conversazione con Andrea Tornielli, editorialista e vaticanista del quotidiano La Stampa, coordinatore di Vatican Insider e blogger di Sacri Palazzi, Bergoglio spiega, attraverso ricordi di gioventù ed episodi toccanti della sua esperienza di pastore, le ragioni di un Anno Santo Straordinario, il primo a tema, la Misericordia, emblema del pontificato del papa venuto dall’altra parte del mondo, e dal Santo Padre molto voluto. Nel volume intervista a sua firma, un dialogo a due voci iniziato lo scorso luglio e continuato con scambio di materiali e di testi nei mesi successivi, molto atteso da fedeli e laici, Papa Francesco si rivolge a ogni uomo e donna del pianeta in un dialogo semplice, intimo e personale, parlando a tutte le anime che sono dentro e fuori la Chiesa e che cercano di dare un senso alla propria esistenza, trovare una strada di pace e di riconciliazione, una cura alle ferite fisiche e spirituali. Bergoglio parla innanzitutto a quell’umanità inquieta e dolente che chiede di essere accolta e non respinta: i poveri e gli emarginati, i carcerati e le prostitute, i disorientati e lontani dalla fede, gli omosessuali e i divorziati. Senza disconoscere le questioni etiche e teologiche, il Santo Padre ribadisce che la Chiesa non può chiudere la porta a nessuno, anzi ha il compito di far breccia nelle coscienze per aprire spiragli di assunzione di responsabilità e di allontanamento dal male compiuto. Un dialogo schietto, specchio della personalità bergogliana dove il Pontefice non si sottrae dall’affrontare il nodo del rapporto fra misericordia, giustizia e corruzione. A tutti noi, Papa Francesco rammenta che
“anche il Papa è un uomo che ha bisogno della Misericordia di Dio”
È proprio questa la sintesi del magistero e del pontificato di Papa Francesco, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 eletto al Soglio di Pietro la sera del 13 marzo 2013, Vescovo di Roma e 266° Papa della Chiesa Cattolica. È, infatti, quello della Misericordia “per me il messaggio più importante di Gesù”, sottolinea Bergoglio. Un messaggio di duemila anni fa ma che resta sempre attuale, soprattutto in un momento storico come questo sopraffatto da odi insanabili, guerre intestine e migrazioni d’intere popolazioni che fuggono da miseria e carestie. Mai come adesso c’è bisogno di perdono e di riconciliazione, quindi di misericordia.
“Mi ha colpito il fatto che Bergoglio abbia voluto un Giubileo molto diffuso nelle chiese locali e che abbia sottolineato l’importanza delle opere di misericordia corporale e spirituale: dunque meno raduni oceanici e grandi celebrazioni per le varie categorie, e più attenzione alle sofferenze del vicino di casa, dell’anziano solo, del carcerato, del rifugiato che non ha un letto, delle persone da consolare”
ha dichiarato in una recente intervista Andrea Tornielli.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il nome di Dio è misericordia: grande attesa per il primo libro intervista di Papa Francesco
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