Il grande esperimento. Sicilia 1943 i primi giorni dell’AMGOT di Sergio Distefano

Il grande esperimento. Sicilia 1943 i primi giorni dell’AMGOT (Tra le righe, 2024) è un volume di Sergio Distefano, un cultore sapiente e appassionato di Storia contemporanea che in questo suo attento e documentato lavoro presta particolare attenzione al periodo successivo allo sbarco degli Alleati in Sicilia nel mese di luglio del 1943. Il sottotitolo di copertina ben significa i contenuti di questo esauriente studio allorché così recita: “Dai piani per i civil affairs al governo militare alleato”.

Il saggio, attraverso lo studio e l’approfondimento di documenti d’archivio e sulla base di accurate ricerche bibliografiche, si occupa delle vicende politico militari che portarono alla creazione e all’operatività nel territorio dell’Isola dell’AMGOT, un acronimo che sta per “Allied military Government of occupied territory". Si riunirono in questo “governo” le forze militari alleate che, dopo la Conferenza di Casablanca, avevano pianificato lo sbarco militare in Sicilia del 10 luglio del 1943, la cosiddetta Operazione Husky. Il 10 luglio 1943 sbarcarono in Sicilia le truppe alleate, mettendo in campo per la prima volta un corpo di ufficiali incaricato della gestione degli affari civili nei territori occupati. Britannici, americani e canadesi si diressero verso la Sicilia dopo la campagna di Tunisia con l’obiettivo primario di spezzare l’alleanza tra le due potenze dell’Asse Roma Berlino, l’Italia e la Germania.
All’operazione Husky si diede un ruolo politico di rilievo e la Sicilia avrebbe visto la nascita del primo governo militare interalleato della Storia, con l’obiettivo di stabilizzare il territorio e soccorrere la popolazione, contribuendo al riavvio delle attività civili e favorendo la transizione verso la democrazia. Un test su un prototipo organizzativo ed esecutivo seppur ottimizzabile sia negli organici che negli strumenti operativi, costituito da militari e professionisti appartenenti alla società civile. Si procedette, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, a un celere reclutamento di manager, economisti, docenti universitari, dirigenti di polizia, avvocati e magistrati, al fine di consentire all’AMGOT di possedere le professionalità necessarie all’avvio dell’attività.
L’AMGOT operò sull’isola per sette mesi e nei primi giorni si confrontò con una situazione di penurie, specie per la popolazione che versava in uno stato di profondo disagio, senza cibo ed in condizioni sanitarie precarie. Non sempre si rispose sufficientemente alle aspettative della gente e l’autore, nell’epilogo, ovvero il capitolo finale, espone le criticità che si presentarono. Si approfondisce tra l’altro, nel significativo volume, il tema dei criteri di scelta dei contingenti di ufficiali degli affari civili integrati nella prima e seconda ondata d’invasione, ricostruito attraverso lo studio di fonti di prima mano. In ragione dell’ampiezza della tematica affrontata, si è concentrata poi l’attenzione su tre ambiti quali il soccorso alla popolazione, i viveri, la sanità e la pubblica sicurezza. Si manifestarono da subito forti carenze di approvvigionamento, problemi di ordine pubblico e di trasporti, nonché il tema dei fascisti in fuga e dei mafiosi in ascesa.
Nel libro ci sono, a prezioso corredo, tabelle e ricostruzioni di tipo statistico, nonché sono presenti mappe appositamente elaborate e una serie di fotografie d’epoca che documentano le attività di quei giorni dell’AMGOT in Sicilia. Un lavoro accurato che mette in evidenza tutte le principali fasi di un “esperimento” che costituì la prova generale dello sbarco sulle coste della Normandia e che fece da prodromo per successive amministrazioni interalleate sui territori occupati. Una seria opera di ricostruzione storica che risulta senz’altro utile non solo per una migliore conoscenza del passato ma anche del presente.