“Il favoloso Natale di Jim” di Emma Thompson: una storia che è un fantastico biglietto d’auguri

Il favoloso Natale di Jim (Edizioni EL 2023, titolo originale Jim’s Spectacular Christmas, traduzione di Laura Pelaschiar, illustrato da Alex Scheffler, pp. 80, 18,00 euro) è una favola natalizia scritta dall’attrice, doppiatrice e sceneggiatrice britannica Emma Thompson.
Emma Thompson in quarant’anni di carriera ha vinto due Premi Oscar, due Golden Globe, due Premi BAFTA, un Emmy, due David di Donatello, un Leone d’oro e nel 2018 ha ricevuto l’onorificenza di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico.

Abbiamo ammirato la bravura e il talento di Emma Thompson, attrice di cinema e teatro in molti film da lei interpretati. Citiamo Casa Howard (Howards End 1992), regia di James Ivory tratto dall’omonimo romanzo di E. M Forster, Quel che resta del giorno (The Remains of the Day, 1993), sempre regia di James Ivory, tratto dall’omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro, Ragione e Sentimento (Sense and Sensibility, 1995), regia di Ang Lee, tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen, Ritorno a Brideshead (Brideshead Revisited 2008), regia di Julian Jarrold, basato sull’omonimo romanzo di Evelyn Waugh.
Non a caso tutte pellicole tratte da romanzi bellissimi, impeccabili, la cui lettura cambia la visione dell’esistenza.

Emma Thompson è una donna colta, che si diletta di pittura e ama difendere l’ambiente. Poliedrica, perché è anche una brava scrittrice e lo dimostra in queste pagine dedicate ai piccoli lettori dai sette anni in su, la cui lettura è consigliata anche agli adulti.
Una favola di Natale commovente, narrata con tanta fantasia, che esalta il legame di fiducia e amicizia, che si instaura tra un cane fedele e il suo affettuoso e simpatico padrone.

“Il favoloso Natale di Jim” di Emma Thompson: la trama

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Il protagonista di questa fiaba di Natale è Jim, un cane che visse davvero nella metà del XIX Secolo all’interno del South Kensington Museum, che ora si chiama Victoria & Albert Museum di Londra, e fu il fedele terrier di sir Henry Cole, il direttore, creatore del primo biglietto di auguri natalizio. I due amici erano così spesso insieme che una caricatura pubblicata nel 1871 ritrae Jim alle spalle di Cole, ritto sulle zampe posteriori. Sappiamo un po’ di cose sul vero Jim grazie ai diari di Henry Cole. Cole portava spesso Jim con sé al lavoro, e il cagnolino non si comportava sempre in maniera impeccabile.
“Al museo con Jim, che come al solito non ha fatto altro che abbaiare”,
scriveva Cole nel gennaio 1874. Jim morì nel 1879. È ancora possibile ammirare la sua targa commemorativa sistemata nella parete del museo da lui tanto amato.
Ma andiamo con ordine…

Jim, ci tengo a precisarlo, non era un animale particolarmente elegante.

Infatti, il cane aveva una macchia spelacchiata sulla zampa sinistra, orecchie sghembe, non era particolarmente pulito e aveva anche un occhio cisposo da cui vedeva assai poco. Nonostante questi difetti, Jim abitava in un maestoso museo in una zona elegantissima di Londra. Un giorno memorabile, Jim conobbe all’interno del museo il suo direttore, Sir Henry Cole, che lo prese a benvolere servendosi di lui come cane-postino.
Non solo, Jim vide nascere il primo biglietto di auguri natalizio, creato da Sir Henry la cui dicitura era la seguente:

“Buon Natale e Felice Anno Nuovo”.

Un’idea brillante, perché un Biglietto di Natale, così lo chiamò, con stampate immagini che rappresentavano i buoni sentimenti che desiderava esprimere, potesse essere un gradito dono. Così Sir Henry decise di stampare mille copie della sua creazione e fece una lista di persone a cui inviarla.

“Perdindirindina! Manderemo il Biglietto di Natale a Sua Maestà! E lei ne parlerà a tutto il regno!”.

Quale onore per Jim, che sarebbe stato ammesso alla presenza della Regina di Inghilterra, la Regina Vittoria!

“Bambini! Venite a vedere questa bellissima immagine!”.