Il dente del pregiudizio di Andrea G. Pinketts

Un dente da togliere. Dodici storie, dodici racconti, dodici viaggi lunghi e brevi per alleviare una lenta, ma necessaria agonia. Uno ogni tre denti, se consideriamo quelli del (pre)giudizio.
Il protagonista di queste pazze pagine è un uomo che accusa un forte mal di denti, lo so, ci siamo passati tutti. E tutti noi sappiamo che non è un compagno invidiabile. Anzi, non lo augureremmo al nostro peggior nemico…
Durante la visita il dolore lascerà posto alla fantasia e l’uomo vedrà (sognerà?) storie assurde e anche un po’ reali. Il difficile sarà vedere il confine tra le due cose…

Eppure, quando si parla di Pinketts, percepire il distacco dalla realtà non è così importante, ai fini della storia. Anzi, il bello sarà volare tra le pagine senza rendersene conto, volteggiare tra un paradosso e un gioco di parole, tra un colore così brillante da accecare e un buio tanto opprimente da destabilizzarci.
"Il dente del pregiudizio" è un libro che ci lascerà a bocca aperta (è proprio il caso di dirlo), senza tanti giri di parole. O forse è il contrario?
Questo è il grande potere di Pinketts, riuscire a inebriarci facendoci sentire al tempo stesso lucidi. Un talento unico e inimitabile, puro distillato di genialità per un grande artista che ci ha lasciato troppo presto.
Questo libro ci ricorda com’era. Un grande uomo? No, un grande amico.