Il caso Colbert di Carlo Lefebvre

Carlo Lefebvre, professore di Geografia politico-economica, ci trascina in un vortice di avventure che coinvolgono affaristi, delinquenti, killer, imprenditori, belle donne, personaggi dall’identità sconosciuta o dalla doppia identità, che, attraverso una trama da thriller, ci costringe a prendere la mappa per seguire su Google i luoghi dove si ambienta la storia, complicatissima.

Si parte da Parigi. Il ricco e potente imprenditore, titolare di una società che lavora all’estero e che comprende vari gruppi finanziari, Léonard Colbert - sì, si chiama proprio come il celebre banchiere di Luigi XIV - ha deciso di cambiare il suo testamento. L’uomo ha due figli, la trentenne Martine, raffinata titolare di un’avviata galleria d’arte contemporanea, e Mathias, con il quale è in pessimi rapporti.
Ma nel garage della Défense, all’uscita dal suo ufficio, l’imprenditore muore per un collasso cardiocircolatorio. Si dovrà aprire il suo testamento, appena depositato in una cassetta di sicurezza: di fronte agli allibiti testimoni nella cartellina azzurra il testamento non c’è.
Quindi in mancanza delle copie, anch’esse scomparse, Martine risulterebbe la maggiore erede, soprattutto a lei andrebbe la società Geremia, con grande ira del fratello ma anche degli altri soci, che diffidano dell’esperienza della bella Martine.
Un socio in Messico, uno sconosciuto nelle isole del Canale, a Guernsey, uno a Parigi, Marcel Lacroix, vecchio amico di famiglia; ma subito cominciano i misteri, e il caso della sparizione del testamento miliardario, della improvvisa morte della segretaria di Colbert, la fedelissima Adeline, e di altri fatti misteriosi e inquietanti arrivano sul tavolo del commissario Francois Gerard. L’uomo ha sempre con un Toscano in bocca, ed è competente e fascinoso come tutti i protagonisti delle inchieste nei gialli.

Impossibile parlare della trama che si addentra nei meandri dei più grandi fatti criminali che investono la nostra contemporaneità: trasporto illegale di rifiuti tossici, smaltimento in aree non ben controllate, commercio di armi non convenzionali, smantellamento dei dismessi arsenali russi dove ancora giacciono, abbandonate, piccole, ma non meno letali, testate atomiche.

A partire dal 2017, viaggiando tra Serbia, Moldavia, Transnistria, Romania, nel Mediterraneo, facendo rotta intorno alle isole greche dove vecchie navi cargo compiono tragitti con carichi ben dissimulati, fino alle terre africane, Nigeria, Somalia, lo scrittore ci accompagna disegnando scenari che incutono angoscia tanto sono verosimili e vicini alla realtà di cui, tuttavia, noi ignoriamo tutto.

C’è poi la parte che si svolge in città, Parigi soprattutto, con i suoi ristorantini, le case calde e confortevoli, ma anche Londra, per approdare alla fine a Venezia.
Nella città lagunare, set prediletto da molti scrittori per la sua magia e le sue atmosfere incantate, avvengono le ultime battute della faticosa indagine che ha portato Gerard, i servizi segreti di mezza Europa dell’est e i colleghi veneziani, alla conclusione della intricatissima vicenda.

Un romanzo appassionante, incalzante, documentato, pieno di colpi di scena, ma anche di risvolti sentimentali, di amori che nascono e muoiono, di figli perduti, di misteri dipanati, di giustizia finalmente raggiunta.
Una storia originale, magistralmente raccontata.