Si intitola “Il cane di Zenone è molto più veloce di me” ed è il romanzo in memoria di Norman Zarcone, il ventisettenne che l’anno scorso ha impressionato studenti e professori della facoltà di lettere di Palermo, gettandosi da un balcone del complesso edile universitario.
Senza volerlo è diventato il simbolo della lotta contro il nepotismo universitario, contro il clientelismo, un vero e proprio martire .
L’autore del libro denuncia è il padre Claudio Zarcone, giornalista professionista, che ha voluto raccontarci la sua verità, delineando un quadro preciso ed articolato di Norman, il “filosofo bagnino” come bonariamente lo definivano i suoi compagni. Il desiderio di rivincita si mescola all’amarezza per un sistema corrotto che lo ha privato di un figlio:
"Scriverlo mi è costato lacrime e dolore. Il sistema universitario non è cambiato e quello che mi fa arrabbiare di più è che i giovani non se ne curano, come se la cosa non li toccasse. Ma io continuerò sempre a combattere contro la mafia delle baronie".
Il libro è stato presentato a Palermo il 16 Aprile presso palazzo Jung e accolto benevolmente dalla critica. Il presidente Napolitano ha manifestato il proprio dispiacere per la perdita all’autore e l’ordine dei giornalisti di Sicilia ha ideato due borse di studio, che ora portano il nome di Norman, per i migliori aspiranti pubblicisti. Il libro è patrocinato dalla Provincia regionale di Palermo.
“Il suo non è stato un gesto di rinuncia ma di lotta. Non era depresso, ci parlava dei ’soprusi’ che subiva all’università, come il fatto che passassero avanti sempre i raccomandati oppure che andassero persi i capitoli della tesi di dottorato che stava scrivendo. Ma anche se era arrabbiato con il sistema non voleva mai angosciarci. Il suo è stato un suicidio altruistico, ha voluto lanciare un grido di libertà".
Continua il padre Claudio. Pensateci bene, un ragazzo intelligente, con tesserino da pubblicista a portata di mano, a un passo dal termine del dottorato (dopo due lauree con 110 e lode) e dulcis in fundo figlio di un giornalista professionista. Non sarebbe stato facile per lui inserirsi nel già consolidato sistema delle baronie universitarie? Certo che si, ma non lo ha fatto.
Il libro, non in vendita ma distribuito gratuitamente.
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Sono Claudio Zarcone, il padre di Norman. Sono anche colui che ha scritto questo libro, che non avrebbe voluto mai scrivere. Spero che in tanti leggano e diffondano il messaggio di Norman, il suo grido disperato di giustizia, meritocrazia e legalità. Un caro saluto agli amici della redazione e a quanti leggeranno il libro, per mia scelta fruibile gratuitamente. Per far sì che quante più persone possibili possano conoscere la storia del mio "Angelo dalle ali spezzate".