A Tolosa nel sud della Francia, sede delle tenute avite, è il visconte. A Parigi solo Henri. A Toulouse-Lautrec Firenze dedica una mostra dal 27 settembre, che ricorda il personaggio irripetibile, in fuga dai natali aristocratici alla ricerca di un’identità nuova. E lo spirito spensierato e bohémien di un’epoca, la Parigi di inizio Ottocento con i caffè, i teatri, gli spettacoli e la vita notturna che cambiò la società europea. A molto contribuisce lui, il pittore delle ballerine, attrici e chansonnier.
Nelle sale del Museo degli Innocenti sono ospitate litografie, locandine, manifesti, illustrazioni per giornali dell’epoca, disegni a matita e a penna, a esemplificare quell’esperimento che unisce arte e prime forme di pubblicità. Ma poiché qui si parla di libri, allora l’evento merita una divagazione in campo editoriale: esiste anche un volume legato al nome del pittore più celebre della Ville lumière.
Henri de Toulouse-Lautrec, un cuoco di talento
Henri de Toulouse-Lautrec è un raffinato gourmet. Ama le donne, la pittura e la buona tavola. Tanto da cucinare personalmente per gli amici. L’artista capace di riprodurre con pochi tratti di pennello e colori vibranti il movimento di un’abito, figure, ombre, visi, è un cuoco altrettanto talentuoso. Nei castelli della bassa Francia ha appreso raffinati abbinamenti di sapori e un gusto impareggiabile. A Parigi organizza pranzi e cene ambiti. Un invito a casa sua è una festa. I convitati sono pochi e selezionatissimi: appartengono a diverse categorie e professioni per assicurare una conversazione animata e mai banale.
Il padrone di casa provvede personalmente a stilare i menù che in copia acquerellata dal maestro vengono consegnati all’arrivo a ciascuno dei partecipanti. Poi le ricette. Formaggi, salse, carni. E vini pregiati: l’acqua in tavola c’è, ma è servita in una caraffa dove nuotano pesci rossi. Tutto studiato ed eseguito alla perfezione per un trionfo del palato.
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Le 300 ricette sono tramandate dal suo amico Maurice Joyant nel libro La cucina di Monsieur Momo, corredato dalle illustrazioni e dalle opere legati all’arte della tavola. Momo è nella mitologia greca la divinità figlio della notte, personificazione della derisione, perfetto alter ego per Toulouse-Lautrec. Pubblicato in tiratura limitata in solo un centinaio di copie, il libro fu poi ristampato in Svizzera e Gran Bretagna. In Italia è reperibile nell’edizione Ibis del 2005 (a cura di Augusta Scacchi). Ripubblicato da Abscondita nel 2015 con il titolo La cucina come arte (traduzione di Anna Baslini Rosselli ed E. Tolu Bianchi).
Un ricettario tra rigore e inventiva
Un giro del ricettario è un’immersione nella fantasia degli anni d’oro della capitale francese. A Montmartre capita di tutto, grazie alla felice commistione di artisti, intellettuali e gente del bel mondo: un incontro di boxe tra un pugile e un canguro è un evento. E allora Henri offre agli amici una cena a base di carne, con un arrosto di montone che riproduce le fattezze di un marsupiale travestito da portata esotica. Lautrec cucina come dipinge. C’è il rigore delle regole e l’inventiva, la libertà di accostare ingredienti freschi, spesso di stagione: così nascono i colombacci alle olive.
In ogni arte, è ciò vale anche per la cucina, la più grande raffinatezza consiste nella sintesi e nella semplicità, evidentemente bisogna rifarsi alla tradizione, ma bisogna dimenticarla senza tuttavia tradirla per negligenza o per non volerne tenere conto.
Pare si debba a lui la mousse al cioccolato, ribattezzata dal visconte mayonnaise au chocolat. Tanto basta per guadagnargli la gratitudine eterna di tutti i golosi.
La mostra a Firenze: date e orari
La mostra Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque è realizzata con il patrocinio del Comune di Firenze, prodotta e organizzata da Arthemisia e curata dal dottor Jurgen Dopplestein con Gabriele Accornero.
Sarà visitabile nelle sale del Museo degli Innocenti, in piazza della Santissima Annunziata, dal 27 settembre 2025 al 22 febbraio 2026 secondo il seguente orario: tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Henri de Toulouse-Lautrec: la mostra a Firenze e il libro di ricette
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