Oggi, 27 ottobre, come ogni anno si festeggia una Giornata mondiale molto particolare: quella dedicata ai Correttori di bozze o più in generale alla “Correzione”. Com’è nata questa ricorrenza e perché si festeggia?
Questa giornata è necessaria perché ricorda l’impegno profuso ogni giorno dai professionisti dell’editoria affinché i lettori di tutto il mondo possano leggere testi scritti correttamente. Se pensate che la correttezza di uno scritto sia da imputare unicamente al suo autore, vi state sbagliando di grosso.
In ogni frase, libro, rivista e giornale possiamo trovare un riflesso dell’opera del correttore di bozze: il tocco della sua mano esperta. La prova tangibile del lavoro del correttore è l’assenza di errori grammaticali, di refusi o imprecisioni sintattiche e semantiche. Attraverso il loro lavoro certosino i correttori si prendono cura dell’immagine professionale dell’autore e, più in generale, della stessa casa editrice.
In ogni casa editrice che si rispetti ogni testo è sottoposto ad almeno due giri di bozze. Nonostante questo è altamente probabile che nello scritto rimangano degli errori, perché il compito affidato a un correttore di bozze, diciamolo, è spesso difficile e ingrato.
All’occhio del correttore non deve sfuggire il minimo refuso, deve essere subito pronto - e soprattutto - allenato a vedere l’errore con una precisione laser. Il compito di un correttore di bozze è simile a quello del portiere: ha la responsabilità dell’accesso al testo. E se nel testo, alla fine, risultano errori la colpa è sua e non è imputabile all’autore: perché spetta unicamente al correttore “vedere l’errore di un altro”. Spesso imprecisioni, refusi e persino errori sintattici o di contenuto possono sfuggire a scrittore e redattore tuttavia mai, per nessuna ragione, devono sfuggire alla revisione del correttore.
Ogni volta che leggiamo un libro bello, quindi, ricordiamoci di ringraziare anche la figura “invisibile” del correttore di bozze che grazie al suo occhio acuto ci ha consegnato un testo nitido, chiaro, scorrevole e privo di imprecisioni.
Se siete incuriositi e volete scoprire qualche dettaglio in più sulla Giornata Mondiale del Correttore di bozze, ma soprattutto sapere com’è nata e perché si festeggia siete nel posto giusto!
Scopriamo quando ha avuto origine la figura professionale del correttore di bozze, il suo sviluppo sino ai tempi attuali e quali sono oggi i suoi compiti.
Com’è nata la festa e perché si celebra il 27 ottobre
Ma com’è nata la Giornata Mondiale del Correttore di Bozze e perché si celebra proprio il 27 ottobre? Ufficialmente la Giornata nasce in Spagna come Día Internacional de la Corrección o Día del Corrector de Textos dove è stata istituita dalla Fondazione di specializzazione e formazione dei correttori di bozze in spagnolo (Litterae) nel 1993 per celebrare e ricordare uno dei mestieri editoriali meno conosciuto, ma anche uno dei più necessari. Se questo mestiere non esistesse infatti noi lettori non avremmo la possibilità di leggere testi chiari e senza errori.
La scelta del 27 ottobre come data per celebrare questa giornata non è casuale: è infatti il giorno della nascita di uno dei correttori di bozze più impegnati della storia, Erasmo da Rotterdam (1467 – 1536). Erasmo da Rotterdam era un celebre umanista, filologo, filosofo e teologo olandese che lavorò come correttore di bozze per un lungo periodo di tempo in una delle case editrici italiane più importanti.
Scopriamo di più sulla sua vita.
Chi era Erasmo da Rotterdam?
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Erasmo da Rotterdam fu un teologo, umanista, filosofo e saggista olandese. Nato a Rotterdam negli anni Sessanta del 1400, firmò tutti i suoi scritti con lo pseudonimo di Desiderius Erasmus. Della sua biografia, dato il periodo molto remoto in cui visse, non è molto chiara e abbiamo informazioni piuttosto contraddittorie. Ciò che è certo è che visse in Italia tra il 1506 e il 1509 e che in quel periodo lavorò come correttore di bozze presso il famoso stampatore veneziano Aldo Manuzio.
In passato, nel periodo in cui Erasmo da Rotterdam operò, la professione del correttore di bozze era molto redditizia, dal momento che il suo lavoro preventivo poteva far risparmiare una fortuna, a causa dell’elevato costo della correzione delle lastre di lettere già caricate per la stampa. (fonte)
Come autore, la sua opera più conosciuta è l’Elogio della follia; inoltre è considerato il maggiore esponente del movimento dell’Umanesimo cristiano.
Quando è nata la figura del correttore di bozze?
Si fa risalire la nascita della figura professionale del correttore di bozze all’invenzione della stampa a caratteri mobili da parte di Johannes Gensfleisch Gutenberg, in Germania, nel 1455. La scoperta della stampa a caratteri mobili non solo ha rivoluzionato la comunicazione e il modo di produrre libri e fascicoli, ma ha anche reso necessaria la nascita di nuove figure professionali come, appunto, i correttori di bozze.
Il processo di scrittura non era più affidato al lavoro certosino dei cosiddetti monaci amanuensi che copiavano le informazioni da un libro all’altro in un lento e interminabile lavoro di scrittura; ora erano le macchine a svolgere il lavoro di copiatura rendendo così i testi scritti - e la conoscenza che da essi derivava - accessibili a un pubblico più vasto. Un’opportunità meravigliosa che tuttavia comportava, di conseguenza, anche una grande responsabilità.
Leggenda narra che lo stesso Gutenberg si rese conto della necessità della figura del “correttore di bozze” perché in una prima stampatura trovò la dicitura “una signora elefante”, anziché una “signora elegante”. Ora, la storia potrebbe benissimo essere inventata, tuttavia ribadisce la necessità e l’importanza del ruolo professionale del correttore: perché un errore di grammatica, un semplice refuso, può stravolgere il senso stesso dell’intero discorso.
Il correttore di bozze nella storia
Gli storici sono concordi tuttavia nell’affermare che il ruolo del correttore di bozze esisteva già prima dei tempi di Gutenberg. Alcune lettere testimoniano infatti che spesso gli autori classici si lamentassero di imprecisioni nei testi delle loro opere. Lo stesso Cicerone si dannava per refusi o alcune sviste e, spesso, attribuiva la colpa della mancata correzione al copista. Dunque proprio a quest’ultimo veniva affidata la funzione di emendare il testo da eventuali imprecisioni.
Abbiamo anche testimonianza, nel VI secolo, di un primo luogo deputato alla scrittura e alla correzione dei testi: si tratta dello Scriptorium, fondato da Flavio Magno Aurelio Cassiodoro all’interno del monastero di Vivario. Il politico e letterato romano trasformò il monastero in un vero e proprio centro di studi in cui era disposta una particolare area dedicata alla scrittura. Qui gli scriptores trascrivevano fedelemente le opere aiutati da altre figure, come i dictatores (che dettavano il testo) e i rubricatores (che scrivevano solo i titoli e le iniziali dei capitoli). Infine al termine della piramide gerarchica c’era una figura molto particolare, denominata correctores, che si occupava proprio di correggere gli errori presenti sulle pergamene.
Possiamo individuare nello Scriptorium di Cassiodoro un primo prototipo arcaico di casa editrice.
Cosa fa oggi un correttore di bozze?
Al giorno d’oggi, il correttore di bozze è un professionista che, come suggerisce il nome stesso, legge, interpreta e corregge la bozza di un testo che può essere un articolo di una rivista cartacea oppure online, un libro, un saggio o qualsiasi altra forma scritta che debba essere fruita da un pubblico di lettori.
Il ruolo del correttore di bozze si è certamente modificato nel corso del tempo, tuttavia non ha perso la sua essenza. Persino nel passaggio dal cartaceo al digitale la necessità della correzione non è venuta meno: l’occhio acuto del correttore, la sua mano capace di emendare e schiarire il testo, è indispensabile.
Basti pensare che oggi un libro, prima della pubblicazione e del famoso “visto si stampi”, è sottoposto in genere a due o tre giri di bozze. Per quale motivo? Perché c’è sempre qualcosa che sfugge, i refusi a volte possono essere difficili da individuare a una prima lettura e il lavoro di correzione richiede, innanzitutto, una grande concentrazione.
Nello specifico il correttore di bozze è lo specialista o la persona qualificata che effettua la lettura delle bozze di un testo destinato alla stampa, in modo da trovare e correggere eventuali errori di battitura, i cosiddetti refusi, di ortografia, di paragrafazione o simili.
Vediamo quali sono i compiti di un correttore di bozze:
- Correggere errori grammaticali, ortografici, lessicali, semantici, morfologici, sintattici;
- Correggere errori di punteggiatura;
- Correggere errori di paragrafazione;
- Correggere refusi ed errori di battitura;
- Controllare l’uniformità editoriale;
- Controllare l’impaginazione e la formattazione;
- Controllare le fonti
Non rientra invece tra le mansioni svolte dal correttore di bozze la valutazione e correzione dei manoscritti, l’editing (quindi revisione di trama, struttura, intreccio e personaggi), grafica e impaginazione del libro e revisione delle traduzioni.
Per approfondimenti su questo lavoro:
Un libro da leggere in questa giornata? Vi consigliamo:
Recensione del libro
Il correttore di bozze
di Francesco Recami
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata Mondiale del Correttore di Bozze: com’è nata e perché si festeggia il 27 ottobre
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