

Un libro della collana “Le saggine”, una peculiarità di Donzelli editore, dal titolo Fuori dal coro (2025) di Elizabeth Leake, studiosa americana che lavora alla Columbia University, esamina alcune cantanti italiane che negli anni Sessanta del Novecento hanno contribuito a cambiare l’Italia e la società postbellica.
I successi di Rita Pavone, Gigliola Cinquetti, Mina e Caterina Caselli
Chiara Valerio, sul numero di “Robinson” in edicola il 4 maggio 2025, descrive figure di donne cantanti che
rappresentavano modelli diversi di femminilità, fondati non più su modelli convenzionali di bellezza, ma sulla loro individualità. Potremmo spingerci fino ad affermare che la loro immagine fosse costruita precisamente per non sembrare glamour o sessualizzata.


Link affiliato
È il caso di Rita Pavone, piccola, rossa di capelli, capace di interpretare la riduzione televisiva de “Il giornalino di Gian Burrasca”, un successo imponente dovuto alla regia di Lina Wertmuller e alla straordinaria capacità mimetica di Rita Pavone, che abbandona ogni forma di femminilità per diventare un maschiaccio.
Altro personaggio anticonvenzionale fu Gigliola Cinquetti, la sedicenne acqua e sapone che nel 1964 vinse il Festival di Sanremo, puntando sul suo “conservatorismo estetico” di ragazza “per bene”, in un paese che non conosceva ancora le istanze del femminismo.
Il successo straordinario di Mina e le sue fantastiche Mille Bolle Blu furono una vera rivoluzione nel sonnacchioso mondo sanremese, come quella di Caterina Caselli, che grazie ad una pettinatura originale e una canzone vincente divenne un mito, il celebre “casco d’oro”.
La voce roca di Patty Pravo, che con la canzone Ragazzo triste uscì dal chiuso del Piper per divenire una vera icona giovanile, testimonia che negli anni Sessanta del secolo scorso
aggregare persone diverse per cultura, geografia, idee politiche e aspirazioni in un popolo, e se non in un popolo in qualcosa che avesse alcune caratteristiche comuni, è stato compito delle donne.
Cantanti e la nuova Italia contemporanea
Mina, Betty Curtis e Rita Pavone raggiunsero fasce molto più larghe di popolazione rispetto ad altri fenomeni musicali come quelli della musica cantautorale, cui la critica e la cultura alta hanno prestato più attenzione.
La nuova Italia contemporanea nasce dunque soprattutto per merito di queste donne, capaci di misurarsi con il Teatro (Milva), con la nuova moda (Patty Pravo) e con modelli musicali straordinari degni della grande musica americana (Mina).
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Fuori dal coro”: Mina, Rita Pavone e le altre cantanti nell’Italia degli anni Sessanta
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Elizabeth Leake Musica Donzelli
Lascia il tuo commento