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Aforismi e frasi celebri

Ezra Pound: le poesie più belle del poeta americano

Ezra Pound è un poeta e saggista americano che però ha trascorso buona parte della sua vita in Italia. Ecco le sue poesie più belle

Federica Ponza
Federica Ponza Pubblicato il 30-10-2017

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Ezra Pound: le poesie più belle del poeta americano

Ezra Pound è un poeta di origine americana, ma che trascorse gran parte della sua vita in Europa - in particolare in Italia - ed oggi ricorre l’anniversario della sua nascita, avvenuta il 30 ottobre 1885.

Tra i maggiori esponenti del modernismo, è stato un poeta che nelle sue opere ha realizzato una commistione di elementi tratti da diverse culture (orientale, europea e americana).

Inoltre, ha avuto una grande influenza sulla lirica inglese ed è stato uno dei più grandi promotori delle opere di Dante e Guido Cavalcanti all’estero, in particolare tra il pubblico inglese.

Ezra Pound: le poesie più belle

Canti Pisani

Quello che veramente ami rimane,
il resto è scorie
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno,
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
La formica e’ un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice,
Strappa da te la vanità,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
"Dominati, e gli altri ti sopporteranno"
Strappa da te la vanità
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Metà nero metà bianco
Né distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanità
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità.
Strappa da te la vanità,
Avido di distruggere, avaro di carità,
Strappa da te la vanità,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non è vanità Avere, con discrezione, bussato
Perché un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
Questa non è vanità.
Qui l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.

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“Quello che veramente ami rimane”: testo e analisi della poesia di Ezra Pound citata nel film di Letizia Battaglia

Histrion

Nessuno mai osò scrivere questo,
ma io so come le anime dei grandi
talvolta dimorano in noi,
e in esse fusi non siamo che
il riflesso di queste anime.

Così son Dante per un po’ e sono
un certo Francois Villon, ladro poeta
o sono chi per santità nominare
farebbe blasfemo il mio nome;
un attimo e la fiamma muore.

Come nel centro nostro ardesse una sfera
trasparente oro fuso, il nostro ‘Io’
e in questa qualche forma s’infonde:
Cristo o Giovanni o il Fiorentino;
e poi che ogni forma imposta
radia il chiaro della sfera,
noi cessiamo dall’essere allora
e i maestri delle nostre anime perdurano.

A lume spento

Rendi forti i vecchi sogni
Perché questo nostro mondo non perda coraggio
A lume spento

Francesca

Venivi innanzi uscendo dalla notte
recavi fiori in mano
ora uscirai fuori da una folla confusa,
da un tumulto di parole intorno a te.

Io che ti avevo veduta fra le cose prime
mi adirai quando sentii dire il tuo nome
in luoghi volgari.

Avrei voluto che le onde fredde sulla mia mente fluttuassero
e che il mondo inaridisse come una foglia morta,
o vuota bacca di dente di leone, e fosse spazzato via,
per poterti ritrovare,
sola.

L’albero m’è penetrato nelle mani

L’albero m’è penetrato nelle mani,
La sua linfa m’è ascesa nelle braccia,
L’albero m’è cresciuto nel seno -
Profondo,
I rami spuntano da me come braccia.
Sei albero,
Sei muschio,
Sei violette trascorse dal vento -
Creatura - alta tanto - tu sei,
E tutto questo è follia al mondo.

Il cervo bianco

Li ho visti tra le nuvole sull’erica.
Eccoli! Non sostano né per amore né per dolore,
Eppure i loro sguardi sono quelli di un’innamorata,
Quando il cervo bianco irrompe dal coperto
E il vento bianco rompe il mattino.

“È Fama, il cervo bianco, che inseguiamo,
Chiamate la muta del mondo a raccolta!”

Canzone

Ama il tuo sogno
ogni inferiore amore disprezzando,
ama il vento
ed accorgiti qui
che solo i sogni possono esistere veramente,
perciò in sogno a raggiungerti m’avvio.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ezra Pound: le poesie più belle del poeta americano

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