La lingua latina è stata per secoli la lingua usata nella cultura e nel mondo delle comunicazioni: in un periodo in cui ogni popolo parlava il proprio idioma, per comunicare senza fraintendimenti (soprattutto in ambiti ufficiali) si usava il latino. Era un po’ l’inglese dei giorni nostri, la lingua della comunicazione scientifica. Per questo non dobbiamo sorprenderci se ancora oggi in alcuni contesti vengono usate delle espressioni latine a intercalare i dialoghi italiani.
Scopriamo, allora, il significato di una frase che avrete certamente sentito pronunciare, ma che potrebbe non essere chiara da usare soprattutto a chi non padroneggia la lingua di Cicerone: excusatio non petita, accusatio manifesta.
Per fare chiarezza andiamo a vedere cosa significa excusatio non petita, accusatio manifesta e in quali occasioni è bene utilizzare questa frase.
Excusatio non petita, accusatio manifesta: chi l’ha detto e cosa significa
Non abbiamo delle fonti certe per risalire a chi per primo abbia usato questa espressione in una propria opera. Gli storici della lingua fanno risalire il detto all’epoca medievale, dato che già San Girolamo (IV/V secolo d.C.) nella quarta delle sue lettere scriveva dum excusare credis, accusas cioè mentre cerchi di scusarti, in realtà ti accusi.
L’espressione excusatio non petita, accusatio manifesta, che si ricollega alla frase del santo medievale, si traduce, letteralmente, con scusa non richiesta, accusa manifesta. Questa è anche la versione italiana più diffusa del detto latino, a volte accompagnata da un’altra variante che recita chi si scusa, si accusa.
Scopri quali sono le altre frasi latine da conoscere per non perdere il filo delle conversazioni!
Quando usare l’espressione excusatio non petita, accusatio manifesta?
Se nelle vostre conversazioni preferite usare l’originale latino invece di uno dei due corrispettivi italiani, tenete presente che il contesto più corretto per servirvi del detto latino è quando il vostro interlocutore dà spiegazioni o si giustifica di qualcosa che voi non avete accennato nella conversazione.
Per esempio, se due fidanzati stanno discutendo del tempo trascorso con diversi amici della comitiva e uno dei due dice: “Guarda che mi sono visto con Giulia solo perché le ho portato un libro che mi aveva prestato e l’altro giorno perché mi aveva chiesto aiuto con alcune riparazioni da fare a casa”, la fidanzata userebbe coerentemente l’espressione latina se dicesse: “Ma noi stavamo parlando in generale del fatto che trascorriamo tempo diverso con alcuni amici. Perché mi stai parlando di te e Giulia in particolare? Excusatio non petita, accusatio manifesta, caro mio!”.
Pluralis maiestatis: le cose da sapere per usarlo nel modo giusto.
Un altro ambito in cui vi capiterà spesso di sentire questa espressione è al telegiornale: non è raro infatti che molte delle dichiarazioni dei politici vengano accompagnate dal detto latino, come ad esempio: “Il Ministro ha spiegato che il crollo della moneta ha causato importanti ripercussioni sul costo del carburante, ma il nostro inviato non aveva chiesta nulla in merito. Siamo di fronte a un caso di excusatio non petita, accusatio manifesta e dovremo aspettarci che i dazi che lui aveva promesso di cancellare in realtà non verranno affatto eliminati?”
Infine, un contesto in cui è frequente l’uso dell’espressione latina è quello giuridico: un avvocato può infatti incalzare un testimone su una sua versione dei fatti sostenendo che questa è in realtà una giustificazione da lui non richiesta e che, quindi, è quasi un’autoaccusa. Importante non considerare excusatio non petita, accusatio manifesta un brocardo, cioè una frase latina che ha una valenza normativa e il cui senso trova riscontro, in qualche modo, in disposizioni di legge in vigore: è il caso di ius corrigendi che rileva nell’ambito dell’articolo 571 c.p. la punizione penale dell’abuso dei mezzi di correzione.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Excusatio non petita accusatio manifesta: chi l’ha detto, cosa significa e quando si usa
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Significato di parole, proverbi e modi di dire
Il senso del modo di dire proverbiale "Excusatio... etc." è "Chi si accusa prima che le scuse siano richieste, è consapevole di essere in colpa". L’accento va messo sul "prima" (non petita, cioé prima del fatto negativo, o della scoperta del’evento suscettibile di accusa). "Chi si scusa si accusa" non ha molto senso, perché non si precisa il quando. Una persona può scusarsi dopo, legittimamente, ma se invece mette le mani avanti... è come se dicesse: "Guarda, domani ti farò uno sgarro".