Non ci sono solo legami umani; lo sapeva bene Lord Byron che definì in una lettera il suo cane terranova Boatswain come “his firmest friend”, ovvero il suo “amico più intimo e più saldo”, in lingua inglese è una formula ancora più esclusiva di “close friend”.
Nella Giornata mondiale del cane ricordiamo una celebre poesia che Byron dedicò al suo amico canino: si intitola Epitaph to a Dog, Epitaffio per un cane (1808), ma è nota anche come Inscription on the Monument to a Newfoundland Dog.
Il poeta inglese scrisse questi versi con il cuore straziato, dopo la morte del suo amato cane. Boatswain si ammalò di rabbia e morì in breve tempo nel novembre del 1808. Byron lo curò con le proprie stesse mani, senza timore di infettarsi a propria volta della contagiosa malattia.
L’Epitaffio per un cane ora campeggia come iscrizione sulla lapide di Boatswain nella Newstead Abbey, la tenuta di Lord Byron situata nella contea del Nottinghamshire.
Per il suo amato segugio il padrone fece costruire un vero e proprio mausoleo: la tomba di Boatswain è più grande di quella dello stesso Byron, che manifestò in una accorata lettera il desiderio di essere sepolto accanto al proprio cane. La richiesta non fu esaudita, perché il poeta fu costretto a vendere la residenza di Newstead - che in origine era un antico monastero, ereditato dallo zio barone John Byron - per problemi finanziari. Più precisamente Byron vendette Newstead Abbey nel 1817, insieme al suo titolo di barone: erano gli anni ribelli in cui il poeta si trovava a Venezia e cercava di lasciarsi alle spalle il passato - moglie e figlia Ada comprese - recidendo ogni legame con la Gran Bretagna. Come sappiamo Lord Byron morì in Grecia durante la rivoluzione, forse a causa della malaria: in ogni caso era molto lontano dall’Inghilterra e, ormai, anche dal ricordo di Boatswain che era stato il suo compagno spensierato di giovinezza.
A Newstead Abbey tuttavia è conservato, ancor vivo, il ricordo di Byron: c’è il mausoleo dedicato al cane, la quercia posta in ricordo della sua poesia A una quercia a Newstead e, soprattutto, la vasta biblioteca e la scrivania dove scrisse gran parte delle sue opere tra il 1807 e il 1814.
Tra queste scrisse anche la poesia Epitaffio per un cane, in memoria di Boatswain; vediamone testo e commento.
“Epitaffio per un cane” di Lord Byron: testo in italiano
In questo luogo
giacciono i resti di una creatura
che possedette la bellezza
ma non la vanità
la forza ma non l’arroganza
il coraggio ma non la ferocia
E tutte le virtù dell’uomo
senza i suoi vizi.Quest’elogio, che non sarebbe che vuota lusinga
sulle ceneri di un uomo,
è un omaggio affatto doveroso alla Memoria di
“Boatswain”, un cane che nacque in Terranova
nel maggio del 1803
e morì a Newstead Abbey
il 18 novembre 1808.Quando un fiero figlio dell’uomo
al seno della terra fa ritorno,
sconosciuto alla gloria, ma sorretto
da nobili natali,
lo scultore si prodiga a mostrare
il simulacro vuoto del dolore,
e urne istoriate ci rammentano
l’uomo che giace lì sepolto;
e quando ogni cosa si è compiuta
sul sepolcro noi potremo leggere
non chi fu quell’uomo,
ma chi doveva essere.Ma il misero cane, l’amico più caro in vita,
che per primo saluta e
e che difende ultimo,
il cui bel cuore appartiene al suo padrone,
che lotta, respira,
vive e fatica per lui solo,
cade senza onori;
e solo col silenzio
è premiato il suo valore;
e l’anima che fu sua su questa terra
gli vien negata in cielo;
mentre l’uomo, insetto vano! ,
spera il perdono, e per sé solo
pretende un paradiso intero.O uomo! Flebile inquilino della terra per un’ora,
abietto in servitù, corrotto dal potere,
ti fugge con disgusto chi ti conosce bene,
o vile massa di polvere animata!
L’amore in te è lussuria, l’amicizia truffa,
la parola inganno, il sorriso menzogna!
Vile per natura, nobile sol di nome,
ogni animale ti mette alla vergogna.
O tu, che per caso guardi quest’umile sepolcro,
passa e va’: non è in onore
di creatura degna del tuo pianto.
Esso fu innalzato per segnare
il luogo ove tutto quel che di un amico resta
riposa in pace;
un sol ne conobbi: e qui si giace.(Newstead Abbey, 30 novembre 1808)
“Epitaffio per un cane”: la storia di Lord Byron e Boatswain
Lord Byron aveva quindici anni quando acquistò un cucciolo di Terranova cui diede il nome di Boatswain (in italiano sarebbe “Nostromo”, Ndr). I due in breve tempo strinsero un legame così esclusivo da risultare commovente. Una testimonianza di questa solida amicizia ci viene anche dai ritratti ad acquerello realizzati da Elizabeth Bridget Pigot, vicina di casa di Lord Byron, che realizzò un libricino poetico corredato da immagini dal titolo La meravigliosa storia di Lord Byron e del suo cane. Byron e Boatswain erano inseparabili, come compagni di giochi e di avventure; poi il baronetto dovette partire per il Trinity College per completare i suoi studi. Proprio in assenza dell’amato padrone, Boatswain si ammalò di rabbia. Una volta ricevuta la notizia Byron tornò subito a Newstead Abbey per prendersi cura personalmente del cane; ma nonostante l’affetto e le prodighe attenzioni, non riuscì a salvarlo. Lo aveva tenuto stretto tra le sue braccia, pulendogli teneramente la bava colante durante le convulsioni; il giovane Byron si era esposto al rischio di contrarre la rabbia per salvare il suo Boatswain, ma tutto fu vano.
Il cane morì tra le sue braccia il 30 novembre del 1808. In una lettera scritta a un amico il poeta inglese raccontava sconsolato che il suo Boatswain “aveva sofferto molto” e se n’era andato in uno “stato di quasi totale follia”, ma comunque conservando tutta la “dolcezza della sua natura” senza mai tentare di mordere chi gli stava accanto. Il legame tra Byron e il suo cane trapela in maniera commovente dalle parole di questa lettera, oltre che dalla poesia che gli ha dedicato. Per superare il dolore per la perdita di Boatswain, il poeta decise di rifugiarsi nella scrittura dedicandogli un’opera che ne avrebbe eternato la memoria. E così fu. Ancora oggi L’Epitaffio per un cane è una delle opere letterarie che meglio esprime la forza dell’affetto che lega uomo e animale, una delle più toccanti poesie d’amore dedicate ai legami non umani.
Trascurata a lungo mentre Byron era in vita, la lirica fu in seguito inserita nell’antologia curata da Rod Preece: Love for the Lamb: A Chronicle of Sensibility to Animals e da quel momento divenne nota.
Il legame tra uomo e cane sarebbe tornato anche in altre opere di Byron, tra cui il finale del Don Juan, nel cui finale il poeta inglese ribadisce di aver sempre riservato più rispetto ai cani che agli uomini:
dogs! or Men! (for I flatter you in saying
That ye are dogs — your betters far)
Vi lusingo uomini, scriveva Byron, dicendovi che siete cani, poiché i cani sono molto migliori degli uomini. Lo stesso concetto è, in altre parole, ribadito nella struggente Epitaffio per un cane, in cui il poeta osserva che spesso negli occhi dei nostri animali domestici possiamo contemplare il meglio di noi stessi. La lealtà profonda, la dolcezza, il sentimento di adorazione incondizionata che ci riserva un cane spesso non ha pari in nessun essere umano.
“Epitaffio per un cane” di Lord Byron: un’analisi della poesia
Ciò che rende immortale il componimento di Byron è che si estende all’universale: possiamo riconoscere la fedeltà e l’amore di Boatswain in ogni “piccola persona” (così la scrittrice Annamaria Ortese chiamava gli animali, sottolineandone il valore di creature), nella prodiga dolcezza di ogni animale domestico che, per un tratto fin troppo breve, accompagna le nostre vite. Nel finale della sua poesia Lord Byron osserva, nel caso in cui davvero ci fosse bisogno di ribadirlo, che anche un cane è degno di pianto e sembra scagliare una maledizione contro colui che passerà oltre il sepolcro senza compiangere Boatswain. Chi non piange gli animali, osserva il poeta, non è un uomo degno di essere definito tale, ma una vile creatura, ipocrita e piena di vizi.
Con solennità Lord Byron conclude il suo Epitaffio per un cane, ribadendo che è stato il suo “unico amico sincero” (ritorna l’espressione firmest friend, Ndr), la chiusa in rima è così sincera da apparire devastante:
il luogo ove tutto quel che di un amico resta
riposa in pace;
un sol ne conobbi: e qui si giace.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Epitaffio per un cane”: la poesia di Lord Byron per la Giornata mondiale del cane
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