Chi ha ucciso Cristiano Aprile? di Igor Patruno

Igor Patruno, laureato in Filosofia, è giornalista iscritto all’albo regionale del Lazio e scrittore. Ha pubblicato: Via Poma. La ragazza con l’ombrellino rosa; I campi di maggio; Le parole ritrovate. Il romanzo perduto dei ragazzi del ’77; Sotto il cielo di Spagna; I giorni sono sempre più brevi. Ora approda nuovamente in libreria con un saggio ricercato e preciso, intitolato Chi ha ucciso Cristiano Aprile? Il delitto di via Levanna, edito da Armando editore nel dicembre 2024.

Chi è Cristiano Aprile? È un ragazzino di dodici anni, abitante in via Levanna, che ancora assonnato e in pigiama trova la morte per mano di un ragazzo introdotto in casa sua con l’inganno. A sentire le sue urla feroci e strazianti, la madre e la sorella che si accorgono troppo tardi di ciò che è accaduto. Nel frattempo l’assassino, come è entrato in casa, se ne va indisturbato e sparisce nel nulla. Inghiottito.
La vicenda è accaduta a Roma più di quarant’anni fa e ha suscitato scalpore e paura. È rimasta irrisolta e senza colpevoli. Perché? Come è possibile che un giovane ragazzo, tra i diciotto e vent’anni, cereo in viso, sia scomparso nel nulla? L’hanno visto, ma non si è mai riusciti a rintracciarlo. Perché poi dovrebbe aver compiuto un delitto simile?
L’autore del saggio omonimo innanzitutto inquadra il delitto all’interno del luogo romanzo in cui la scena del crimine è avvenuta:

Via Levanna è una piccola strada che immette nel primo tratto della via Nomentana dopo Piazza Sempione e a poca distanza dagli studi cinematografici della Dear, oggi utilizzati dalla Rai. Una piccola strada chiusa che costeggia da un lato la grande riserva naturale del Parco dell’Aniene e dall’altro il versante alberato, da cespugli e rovi di una collinetta sulla cui sommità sorgono le prime palazzine della Città Giardino di Montesacro. Lungo via Levanna, al bordo del parco, c’è una fila di edifici di quattro piani, classiche abitazioni piccolo-borghesi immerse nella tranquillità, nella pace e nel silenzio.

Eppure in un simile contesto di serenità è stato commesso un omicidio degno di un serial killer o di un film alla Dario Argento. Ma come è stato possibile?
E poi l’autore esamina la famiglia stessa della povera vittima: la famiglia è composta dal padre, il signor Valerio, insegnante, la signora Fiorella, casalinga, i due figli maschi e una femmina. Quel giorno in casa c’è la madre Fiorella, la sorella Giada di 15 anni e il piccolo Cristiano di 12 anni. In pochi minuti il piccolo viene ucciso e Giada e Fiorella ferite gravemente. Ci sono delle testimonianze che avvalorano il ritratto dell’omicida, ma nulla porta.
L’inchiesta di Igor Patruno ricostruisce, tassello dopo tassello, una vicenda avvolta nell’oscurità più totale. Vengono riportate le carte in cui si legge di un’indagine condotta nel 1987 dalla Squadra Mobile, e tutti i componenti finora assunti alla cronaca. Al punto tale che:

Il libro ci porta dentro questa storia sospesa sul bordo dell’irreale, ma più che reale. Ci racconta di come il bene e il male non abbiano un confine preciso. Ci dice di come la felicità e l’abisso del terrore possano improvvisamente confondersi, soprattutto quando il tran tran della vita quotidiana, stanco e ripetitivo, può innescare polveriere di rabbia, di perdite di lucidità, o essere sconvolto dai demoni che talvolta abitano la mente umana.

Tutto e niente. In fondo l’unica cosa certa rimane l’assassino brutale di un ragazzino, che aveva tutta la vita innanzi da vivere. Mentre qualcuno ha deciso di toglierla. Null’altro.
Per chi ama le inchieste giudiziarie e i reportage giornalistici, Chi ha ucciso Cristiano Aprile? Il delitto di via Levanna è un saggio interessante, lucido e molto preciso. Un’ulteriore inchiesta all’italiana, che non conduce a nulla, meno che mai alla verità. Purtroppo.