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Andrea Camilleri presenta "Esercizi di memoria" oggi a Roma

Oggi mercoledì 18 ottobre alle ore 18 a Roma, Palazzo Barberini in Via delle Quattro Fontane 13, viene presentato il volume “Esercizi di memoria” (Rizzoli 2017, pp. 240, € 18,00) di Andrea Camilleri.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 18-10-2017

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Andrea Camilleri presenta "Esercizi di memoria" oggi a Roma

Oggi mercoledì 18 ottobre alle ore 18 a Roma, Palazzo Barberini in Via delle Quattro Fontane 13, viene presentato il volume “Esercizi di memoria” (Rizzoli 2017, pp. 240, € 18,00) di Andrea Camilleri. Oltre all’autore, interverrà Serena Dandini, letture di Lorenza Indovina con ingresso libero fino a esaurimento posti.

“Esercizi di memoria" è una raccolta di racconti del maestro siciliano, nato a Porto Empedocle nel 1925, impreziosito da disegni di Gipi, Lorenzo Mattotti, Guido Scarabottolo, Alessandro Gottardo, Olimpia Zagnoli.

“Questo libro nasce appunto come un esercizio, una sorta di compito per le vacanze. Nell’estate del 2016, infatti, in prossimità dei miei 91 anni, mi sono portato il lavoro sul Monte Amiata, dove da sempre passo le mie ferie agostane. Non potendo dettare in vigatese, allora la gentile Isabella Dessalvi si è prestata a venire ogni mattina a scrivere i miei ricordi”.

Il testo, dedicato “A Silvia, mia nipote”, la cui copertina è disegnata da Tullio Pericoli, rappresenta l’album dei ricordi (23 storie dettate in 23 giorni) che ripercorre la vita del cantastorie più amato della letteratura italiana, i cui libri sono tradotti in tutto il mondo e hanno venduto oltre 20 milioni di copie.
Quando Andrea Camilleri ha compiuto novant’anni di età, ha cominciato a scendere il buio nei suoi occhi. Allora l’autore ha combattuto l’incipiente cecità iniziando a dettare. La sua produzione letteraria non ne ha risentito e ha trovato, nell’oralità, un nuovo modo per raccontare le sue storie. Ma se era già forte prima la disciplina di Camilleri, lo è ancora di più oggi che può contare esclusivamente sulla sua memoria. E quindi occorre tenerla in esercizio: osservare nei minimi dettagli i ricordi, rappresentarsi nella mente le scene da raccontare, quelle da ricordare, altre da immaginare.

“Poi mi è stato suggerito di provarne a scrivere un libro diverso: perché non chiedere a sei tra i più apprezzati illustratori italiani, di differenti generazioni, di contribuire con un disegno che potesse rappresentare il sentimento del mio libro?”.

Camilleri, da sempre un amante dell’arte, si ristora dal buio

“nel ricordarmi pennellata dopo pennellata l’immagine dei quadri che ho più amato e così nella mia mente tornano i colori”.

Il testo si apre con un omaggio a Luigi Pirandello, poi si prosegue con un ricordo del poeta Vincenzo Cardarelli, “Con Eduardo” e Con Antonioni”. Addirittura il corleonese Luciano Liggio criminale mafioso soprannominato “la primula rossa” per la sua agilità nelle fughe e per le sue clamorose evasioni.

“Senta, io sono l’avvocato personale di Luciano Liggio, le trasmetto i suoi complimenti”.

Non mancano le rimembranze personali del maestro che riguardano l’eccentrico ingegner Paolo Afflitto soprannominato “Comerdione”, cioè aquilone e la casa di campagna dei nonni materni del giovane Andrea Camilleri, “una via di mezzo tra una villa e una cascina colonica”.

“Piccola premessa necessaria. Quando nel dicembre del 1936 Luigi Pirandello morì nella sua casa romana, i familiari rinvennero in un cassetto un foglio con poche righe autografe: erano le sue ultime volontà. Pirandello desiderava che il suo corpo venisse cremato e che le sue ceneri fossero portate ad Agrigento, in contrada Caos. Qui egli possedeva un piccolo appezzamento, dove sorgeva la sua casa natale vicino a un grande pino su una collina a strapiombo sul mare”.

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