Con la scomparsa della scrittrice britannica Ruth Rendell, morta a Londra il 2 aprile scorso a 85 anni, la letteratura gialla di classe perde un’altra icona dopo P. D. James.
“Ruth era molto ammirata per le sue opere: era una perspicace ed elegante osservatrice della società e molti dei suoi thriller affrontavano temi di cui lei poi si occupava anche nella realtà”
ha ricordato Gail Rebuck presidente del gruppo editoriale Hutchinson - Penguin Random House nel Regno Unito, che ha dato l’annuncio della morte della scrittrice, in coma dalla metà del gennaio scorso, quando era rimasta vittima di un ictus.
Chi era Ruth Rendell - Nominata baronessa dalla Regina Elisabetta nel 1997, Ruth Rendell condivideva con P. D. James il titolo di “Regina del crimine”, forte di un patrimonio di una sessantina di thriller psicologici, caratterizzati da uno stile elegante e una grande cura dei dettagli, che hanno venduto più di 20 milioni di copie nel mondo, tradotti in 25 lingue. Una carriera formidabile, un acume e una fantasia unica quella della Rendell che seppe scrivere romanzi quali:
- Il segreto della casa,
- Il volto del peccato,
- La bambola che uccide,
- Il mistero della brughiera,
- La morte non sa leggere, dal quale il regista Claude Chabrol trasse il film Il buio nella mente nel 1995,
- Il pugnale di vetro, da cui sempre Chabrol nel 2004 trasse ispirazione per La damigella d’onore
- Carne viva, che invece fu portato sul grande schermo da Pedro Almodovar nel 1997 con il film Carne tremula.
I romanzi con protagonista l’Ispettore Wexford - “La signora omicidi”, allora una casalinga che risiedeva nella campagna del Suffolk, aveva esordito nella letteratura nel 1964 con From Doon to Death, traduzione italiana Lettere mortali (1980), dove aveva fatto la sua comparsa l’Ispettore Capo Reginald Wexford. Poliziotto apparentemente burbero ma d’animo compassionevole, dotato di notevole acume, Wexford risolve i casi più intricati nella cittadina immaginaria di Kingsmarkham, nel Sussex, coadiuvato dal suo aiutante, il solerte e fin troppo paziente Burden. Un personaggio, quello di Wexford, che aveva fatto breccia nel cuore dei lettori, tanto da diventare seriale (Il mio peggior nemico, Quella buia notte di settembre, La leggerezza del dovere, e molti altri) e protagonista di riduzioni televisive.
L’autrice, nata il 17 febbraio 1930 a Londra come Ruth Barbara Grasemann, sposata due volte con lo stesso uomo, Donald Rendell, dal quale aveva avuto l’unico figlio, si era cimentata con successo anche nella pubblicazione di thriller più lunghi e complessi con lo pseudonimo di Barbara Vine, da A dark-adapted eye (1990).
“Ho iniziato a firmarmi così quando ho capito che stavo scrivendo romanzi diversi dai precedenti”
rivelò la Rendell, che aveva scelto il cognome da ragazza della bisnonna e il suo secondo nome. Sempre interessata a delineare con precisione il carattere dei personaggi, alla loro costruzione psicologica, all’autrice non interessava tutto quel plot narrativo a volte un po’ noioso che deve portare alla scoperta dell’assassino.
“La vecchia detective story con una trama tortuosa e complicata non fa per me. A me interessano le persone e che cosa le induce a commettere un delitto”
aveva precisato in un’intervista.
La scrittrice ora viene ricordata anche per il suo impegno nel campo sociale. Seduta alla Camera dei Lord nei banchi dei laburisti, di fronte ai banchi dei conservatori dove sedeva la sua amica P. D. James, Ruth Rendell ha portato avanti campagne importanti come quella contro la mutilazione dei genitali femminili, crimine che avvelena la vita a 100 milioni di donne nel mondo e che il Parlamento europeo stima in 500 mila le donne e ragazze che ne convivono sul territorio.
Insignita del titolo di Fellow of the Royal Society of Literature, Ruth Rendell ha ottenuto tanti riconoscimenti, tra cui il Crime Writers’ Association Cartier Diamond Dagger alla carriera, il Sunday Times Award for Literary Excellence e nel 1997 il premio Mystery Writers of America. I suoi libri in Italia sono editi da Mondadori e Fanucci. L’ultimo romanzo di Lady Ruth uscirà il prossimo autunno.
“Adoro scrivere ed è parte essenziale della mia vita. Se posso continuerò a farlo prima della morte”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio alla scrittrice Ruth Rendell, la "Regina del crimine"
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