

Il fumettista argentino Joaquín Salvador Lavado Tejón, nato il 17 luglio 1932, è morto il 30 settembre 2020 a Mendoza. Meglio conosciuto come Quino, era il creatore di uno dei personaggi più amati e longevi della storia del fumetto: Mafalda, la bambina saggia, brillante, amante della giustizia e coraggiosa. Umberto Eco, ammirato, ha firmato la prefazione alla prima edizione italiana del primo volume di Quino, definendo la sua protagonista “una vera eroina ribelle”.
La storia di Mafalda
L’idea di Mafalda era nata inizialmente per pubblicizzare la Mansfield, una marca di elettrodomestici (non a caso, il nome della bambina contiene le due lettere centrali del logo: M e A). Allo sfumare di questo progetto iniziale, Quino decide di non abbandonare la bambina dai capelli neri, ma di farne la protagonista di strisce e fumetti. La prima apparizione di Mafalda alle stampe è del 1964 e soli due anni dopo, nel 1966, le 5mila copie di tiratura del suo primo libro vanno esaurite in due giorni.
Il coraggio, la curiosità infantile e la spontaneità sincera di Mafalda sono arrivati su carta in un periodo estremamente complesso per la storia politica argentina: ha attraversato il 1968, le guerriglie e la Guerra sucia, quella guerra sporca attuata dall’Argentina allo scopo di distruggere qualsiasi tentativo di sovversione. La stessa Mafalda è, in parte, una desaparecida, come ha dichiarato lo stesso Quino: arrivati a un certo punto non aveva più avuto senso disegnarla.
L’ultima striscia che la ritrae come protagonista è del 1973. Successivamente, Mafalda è riapparsa per farsi portavoce di campagne Unicef e cause umanitarie.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Quino, il creatore di Mafalda
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