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Dal libro al film

I ponti di Madison County: le differenze tra il libro e il film stasera in tv

15 marzo 2023 - Stasera andrà in onda in prima serata su Iris “I ponti di Madison County” (1995) la pellicola capolavoro di Clint Eastwood tratta dal libro omonimo di Robert James Waller. Scopriamo la trama e le differenze tra libro e film.

Alice Figini
Alice Figini Pubblicato il 15-03-2023
I ponti di Madison County: le differenze tra il libro e il film stasera in tv

Stasera 15 marzo 2023 andrà in onda in prima serata su Iris, canale 22 del digitale terrestre, un film senza tempo: I ponti di Madison County la pellicola diretta da Clint Eastwood nel 1995 tratta dal romanzo omonimo I ponti di Madison County di Robert James Waller del 1992.

I ponti di Madison County è una pellicola straordinaria che l’intensità dell’interpretazione di Clint Eastwood e Meryl Streep ha reso immortale.
Alla sua uscita il film sbancò al botteghino guadagnando un totale di 182 milioni di dollari a fronte dei 22 milioni di dollari investiti per la produzione. Fu accolto positivamente anche dalla critica che elogiò in particolare Meryl Streep, per l’occasione candidata all’Oscar come “Miglior attrice protagonista”.

The Bridges of Madison County è ritenuta una delle migliori pellicole di Clint Eastwood nel doppio ruolo di regista e attore, e ancora oggi è considerata una delle storie d’amore più struggenti della storia del cinema.

I ponti di Madison County: la trama

Dopo la morte dell’anziana madre, i fratelli Caroline e Michael ritrovano una lettera e tre diari nei quali la donna rivela una storia d’amore segreta sepolta nel passato. Francesca nel testamento ha scritto espressamente che le proprie ceneri venissero gettate nel fiume dal ponte Roseman, richiesta che lascia interdetti i due figli. Spulciando tra le sue carte Caroline e Michael vengono così a conoscenza di quattro giorni

Inizia così un lungo flashback che porta gli spettatori nella torrida estate del 1965, quando Robert Kincaid (Clint Eastwood, Ndr), un fotografo di mezza età, giunge in una sperduta fattoria in mezzo ai campi dello Iowa nell’America meridionale.
Il suo intento è chiedere indicazioni per i ponti di Madison County che è incaricato di fotografare dal National Geographic. L’uomo conosce così Francesca Johnson (Meryl Streep, Ndr), una casalinga madre di due figli, una donna indaffarata ma dallo sguardo malinconico.

Francesca è sola perché il marito Richard e i figli sono partiti per una fiera del bestiame che durerà l’intero fine settimana. La donna e Robert stringono amicizia e in breve tempo il loro incontro fortuito si trasforma in una profonda passione che spezza il ritmo ordinario delle loro vite. Nessuno di loro due aveva mai cercato qualcosa di diverso da ciò che aveva: Robert era un viaggiatore solitario, un vagabondo stregato dal fascino dei deserti e dei luoghi lontani, mentre Francesca era una devota moglie e madre di famiglia con una passione per le poesie di Yeats e una certa tendenza a smarrirsi nelle sue fantasticherie.

La loro storia d’amore non è destinata a durare: c’è il richiamo alle responsabilità della vita che è più forte delle ragioni del cuore. Robert invita Francesca a fuggire con lui, ma lei è trattenuta dal legame verso il suo incolpevole marito e i suoi adorati figli.
La scena finale è una delle più struggenti della storia del cinema, complice l’interpretazione superlativa di Meryl Streep. Francesca, diretta in città con la famiglia per fare delle spese a bordo della Chevrolet, a un certo punto scorge Robert che la osserva, fermo sotto la pioggia scrosciante. Gli occhi sgranati di lei che guardano fuori dal finestrino restituiscono allo spettatore una malinconia indicibile, che si accompagna alla consapevolezza dell’impossibilità dell’amore. La tensione è palpabile e non si risolve neppure a film concluso.
Un finale che ogni volta speriamo diverso, mentre osserviamo Robert risalire fradicio sul furgone e appendere allo specchietto l’amuleto che lei gli ha donato, come se fosse un pegno d’amore eterno.

I ponti di Madison County: differenze libro-film

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Il romanzo di Robert James Waller alla sua pubblicazione fu un successo da oltre 50 milioni di copie vendute in tutto il mondo. In un’intervista lo scrittore dichiarò che il libro fosse in parte autobiografico, suscitando la commozione del pubblico.
Il libro fu pubblicato in Italia dalla casa editrice Frassinelli nel 1993 con la traduzione di Maria Barbara Piccioli ed è ora riedito da Sperling & Kupfer.

Clint Eastwood e lo sceneggiatore Richard LaGravanese nell’adattamento cinematografico hanno cercato di rimanere il più fedeli possibile al romanzo di Waller, tuttavia hanno rimosso molte delle inutili parti descrittive presenti nel libro affidando l’incanto dei paesaggi rurali alla splendida scenografia a cura di Jeannine Oppewall e alla fotografia di Jack N. Green.

La trama del libro è mantenuta intatta, tranne forse per alcuni episodi che sono più dilatati nei tempi oppure in parte ridotti rispetto all’originale. A cambiare sottilmente è soprattutto la struttura: i continui salti temporali tra passato e presente sono infatti assenti nel romanzo che ha invece un’andatura più lineare.

Viene modificato, però, in maniera sostanziale il punto di vista del romanzo. Nel libro infatti è Robert a narrare la propria storia, mentre nel film il racconto è affidato alle memorie del diario di Francesca.
Il punto di vista del film di Eastwood è tutto al femminile e affidato alla bravura attoriale dell’incantevole Meryl Streep.

Recensione del libro

I ponti di Madison County
di Robert James Waller

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I ponti di Madison County: le differenze tra il libro e il film stasera in tv

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Commenti: 1

  • Alessandra
    28 gennaio 2022, 18:05

    Meno male qualcosa di più serio della tragica pantomima pasticciata del Quirinale..

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