Vuoi scrivere poesie? Ecco i consigli di Roberto Benigni, nel monologo sulla poesia contenuto in una scena del film “La tigre e la neve”
“Svelti, eh, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate, eh.
Poi non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate d’avere almeno un’ottantina di anni.
Scrivetele su un altro argomento, che ne so… sul mare, il vento, un termosifone, un tram in ritardo.
Ecco, che non esiste una cosa più poetica di un’altra. La poesia non è fuori, è dentro.
Cos’è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
E vestitele bene le poesie.
Cercate bene le parole, dovete sceglierle.
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.
Sceglietele, perché la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere, da Adamo ed Eva. Lo sapete quanto c’ha messo Eva prima di scegliere la foglia di fico giusta? Come mi sta questa, come mi sta questa, come mi sta questa? Ha sfogliato tutti i fichi del paradiso terrestre.Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l’allegria.
Siate tristi e taciturni con l’esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità. E come si fa? Fammi vedere gli appunti che mi sono dimenticato. Non sono riuscito a leggerli.Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici.
Dovete patire, stare male, soffrire.
Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.
E se non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
E non cercate la novità. La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così, buttatevi in terra, mettetevi così. Eccolo qua: è da distesi che si vede il cielo. Guarda che bellezza, perché non mi ci sono messo prima?!
Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole.
Se la parola è “muro” e “muro” non vi dà retta, non usatela più per otto anni, così impara!
Questa è la bellezza come quei versi là che voglio che rimangano scritti lì per sempre.
Forza, cancellate tutto!”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il monologo sulla poesia di Roberto Benigni nel film “La tigre e la neve”
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Bellissimo! Poetico. Benigni è favoloso come sempre.