Bill Gates ha stupito e stupisce in moltissimi sensi. Uno dei tanti modi in cui lo fa è citare precisamente un’enorme quantità di libri ogni volta che tiene una conferenza. La sua capacità dimostra quanti libri legga e soprattutto come sia in grado di ricordarli, tirandoli fuori all’occorrenza e non sbagliando mai né le citazioni né gli autori, errore di cui è facile cadere preda in un discorso più ampio. Quali sono i segreti di Bill Gates per ricordare e riuscire a citare tutti ciò che legge? Scopriamo il suo esempio e cerchiamo di capire come applicarlo anche nella nostra vita.
Bill Gates e la sua biblioteca mentale
Recentemente Bill Gates ha reso noto come riesca a ricordare così tanti libri: si tratta di costruire una sorta di biblioteca mentale generale, uno spazio nel quale contestualizzare i libri letti. Cosa vuol dire?
Prendiamo, per esempio, le opere scientifiche e le opere storiche. Secondo il fondatore di Microsoft quando si leggono libri in questi ambiti è meglio, per ricordare bene, contestualizzare prima le scoperte scientifiche e gli avvenimenti storici rispetto ai personaggi a cui sono legate. Per avere un quadro chiaro e completo dell’avanzamento della scienza è meglio prima leggere le biografie degli scienziati, così da riuscire poi con maggiore facilità a collocare le singole scoperte in un quadro generale. Stesso discorso per gli avvenimenti storici, che si ricordano con maggiore facilità se si riescono a collocare i personaggi coinvolti nel giusto contesto.
Le tre chiavi per ricordare molti libri
Quali sono quindi, a livello pratico, i metodi giusti per ricordare un buon numero di libri e non correre il rischio di dimenticare i contenuti non appena girata l’ultima pagina?
Per capire i trucchi giusti viene in nostro aiuto Paolo Borzacchiello, presidente dell’Associazione professionale nazionale programmatori neuro-linguistici, che, come riporta Repubblica, parla di una serie di metodi utili che nulla hanno a che vedere con la lettura veloce.
Questi metodi sono molto efficaci perché basati sui principi di funzionamento del cervello umano, che per ricordare deve continuamente essere stimolato. Le informazioni non rimangono impresse se il cervello non mantiene vivo l’interesse per ciò che si sta leggendo: un cervello “annoiato” non ricorda. Dopo pochi minuti se l’interesse del cervello scema esso tende a farci scordare in breve tempo ciò che abbiamo letto. Come evitarlo?
Ci sono tre azioni chiave che si possono compiere per evitare che il cervello si annoi:
- Leggere più libri nello stesso periodo: anche se può sembrare strano, per ricordare meglio ciò che si legge è bene leggere più libri contemporaneamente. Si può cominciare leggendo 3-4 volumi al contempo per poi arrivare anche a 10;
- Programmare in quanto tempo si vuole leggere un libro: Borzacchiello dice “se per esempio voglio leggere in un mese tre libri rispettivamente di 300 pagine, di 200 e di 400 pagine, so che dovrò leggere 10 pagine al giorno del primo, 6.5 del secondo e 13 del terzo”. La ragione? Se nell’arco della stessa giornata trovo tre diversi momenti per leggere tre diversi libri il cervello, leggendo di argomenti diversi, tende a prestare maggiore attenzione e a mantenerla poiché lo si stimola non rimanendo sempre fisso sullo stesso libro;
- Non finire il capitolo: il passaggio forse più sorprendente, considerato come siamo abituati a leggere. Secondo l’esperto di neuro-linguistica il cervello rimane allerta se l’obiettivo non si raggiunge, ergo non bisogna arrivare alla fine del capitolo ma finire di leggere sempre un po’ prima o iniziando due o tre pagine del nuovo capito. La ragione di questa azione è che così facendo le informazioni rimangono nella nostra testa più a lungo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come ricordare i libri che si leggono? L’esempio di Bill Gates
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