Nell’occasione dell’anniversario della sua scoperta, datata 24 novembre 1974, abbiamo deciso di parlarvi della storia e delle caratteristiche di Lucy l’australopiteco, l’ominide più famoso del mondo. Lucy è, secondo il parere di molti studiosi, il nostro antenato più lontano attualmente conosciuto. La scoperta dei suoi resti ha costituito una svolta storica in campo paleontologico, permettendo di ricostruire l’evoluzione della specie umana in maniera più dettagliata.
Sono passati 44 anni dal momento della scoperta del l’australopiteco Lucy da parte di Donald Johanson e della sua squadra nella regione degli Afar, a una distanza di circa 60 km da Addis Abeba in Etiopia. Perché si chiama Lucy? La storia della scelta di questo nome è piuttosto divertente. Una volta rinvenute le ben 52 ossa dello scheletro di Lucy, antiche di ben oltre 3 milioni e mezzo di anni, gli studiosi che stavano lavorando con cura per riportarle alla luce decisero di dare un nome allo scheletro, Lucy, ispirandosi a una delle canzoni che tutti insieme erano soliti ascoltare la sera all’accampamento, Lucy in the sky with diamonds dei Beatles.
Lucy l’australopiteco: scoperta, ricostruzione e caratteristiche
Chiamato Australopithecus afarensis per via della zona in cui è stato scoperto, Lucy può essere considerata una sorta di bisnonna per noi. Tutt’oggi Lucy è l’ominide (più precisamente femmina di australopiteco) più famoso mai rinvenuto, cruciale per ricostruire un anello di quella che è stata l’evoluzione della nostra specie
La cura e la pazienza con cui Donald Johanson e la sua squadra riportarono alla luce, a partire dall’osso di un braccio, ben 52 ossa in totale di Lucy ci hanno permesso di avere il più completo scheletro di un antenato dell’essere umano vissuto tra i 3 e i 4 milioni di anni fa. Tra le ossa rinvenute ce ne sono di ogni parte del corpo: arti, mandibola, alcuni frammenti di cranio, vertebre, costole, bacino (che ha permesso di assegnare un sesso a Lucy). Ciò che manca allo scheletro sono le ossa delle estremità inferiori, ma già solo quelle del bacino e delle gambe sono state sufficienti per dimostrare che Lucy camminava, per la stragrande maggioranza del tempo, eretta. Ciò significa che la posizione eretta era già acquisita negli ominidi di oltre 3 milioni di anni fa. Altre rilevanti caratteristiche di Lucy emerse sono il suo cervello, poco più grande di quello di uno scimpanzé, e le sue caratteristiche facciali, ancora molto vicine a quelle di una scimmia (fronte alta, naso schiacciato, mascella particolarmente pronunciata). Dallo studio degli arti emerse anche che le gambe di Lucy erano molto lunghe, probabilmente per facilitare la salita e la discesa dagli alberi, dai quali si procurava il cibo.
Studiando i suoi denti è emerso anche che Lucy era vegetariana e che si nutriva principalmente di arbusti e radici. Per quanto riguarda altezza e peso, è probabile che fosse alta tra i 100 e i 120 cm pesando circa 25 kg.
Come è morto l’australopiteco Lucy?
Data la difficoltà nello stabilire le cause della morte per via dell’antichità delle ossa ritrovate, c’è sicuramente più di un’ipotesi in merito alla morte dell’australopiteco Lucy.
Alcuni sostengono che, considerato il ritrovamento di altri frammenti di corpi appartenenti almeno a 13 diversi individui nello stesso strato geologico, è probabile che Lucy sia stata vittima di una qualche catastrofe naturale, per esempio un’alluvione, insieme a tutti gli altri (fatto che prova anche come già allora fosse consueto per questi esemplari vivere in gruppo).
Secondo gli studiosi, inoltre, Lucy doveva avere circa 18 anni quando è morta, un’età non così giovane considerato che l’aspettativa di vita degli Australopithecus afarensis è stata fissata a circa 25 anni.
Un’altra ipotesi sulla morte di Lucy individua come causa la caduta da un albero. A questa conclusione si è giunti dopo un’accurata analisi delle sue ossa, che presentavano una serie di fratture. Questa sarebbe la dimostrazione che, benché Lucy camminasse eretta, era ancora un tipo di ominide che saliva sugli alberi.
Dove si trova oggi l’australopiteco Lucy?
Dove sono custoditi questi celebri resti oggi? Una copia del fossile la si può trovare al Museo Nazionale dell’Etiopia di Addis Abeba. Questa ricostruzione è stata anche negli Stati Uniti dal 2007 al 2013. Per quanto riguarda i resti originali, essi sono inaccessibili al pubblico. Custoditi in un’area riservata e protetta, è impossibile per chiunque vederli per ragioni legate alla loro conservazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lucy, l’australopiteco: chi è, com’è morta e dove si trova?
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