Non c’è pace per il diritto d’autore. Tre scrittori hanno denunciato il colosso tecnologico NVIDIA - forse ne avrai sentito parlare di questa multinazionale come produttore di processori e schede grafiche - per via di un progetto di Intelligenza Artificiale in via di sviluppo. L’accusa non è quella di aver scritto un libro con l’IA, ma di aver usato i libri di questi autori per dare in pasto alla macchina dei testi da rielaborare, in piena violazione del diritto d’autore. Com’è possibile?
Cosa c’è al centro del contendere e perché è importante
Gli autori si chiamano Brian Keene, Abdi Nazemian e Stewart O’Nan. Stando alla loro denuncia, NVIDIA avrebbe usato dei loro libri in un progetto di Intelligenza Artificiale chiamato NeMo. Non parliamo di una percentuale minima dei libri, ma dell’intero contenuto di 196.640 testi protetti da copyright e per questo non utilizzabili.
Se tutto fosse confermato, NVIDIA avrebbe dovuto chiedere il permesso ai 3 autori - e agli altri scrittori che ne avrebbero eventualmente diritto - prima di usarli per l’IA. Al momento, le opere che sarebbero state utilizzate secondo le denunce sarebbero Ghost Walk di Brian Keene del 2008, Like a Love Story di Abdi Nazemian del 2019 e Last Night at the Lobster di Stewart O’Nan del 2007.
Non è la prima volta che i creatori di Intelligenza Artificiale ricevono una denuncia per presunta violazione del copyright. Nel 2023 John Grisham con alcuni altri autori aveva denunciato OpenAI - società creatrice di ChatGPT - sempre con l’accusa di aver violato il copyright e di aver utilizzato parti di libri coperti da copyright.
La questione è seria perché l’Intelligenza Artificiale utilizza i testi come base per produrre varianti e fornire testi automatici all’utente finale senza che l’autore del libro possa averne effettivamente un controllo.
Come fa l’IA a rubare i libri?
L’Intelligenza Artificiale cerca su Internet testi e comincia a prendere una quantità notevole di dati. Può capitare che l’IA possa entrare in contatto con le cosiddette biblioteche pirata di Internet.
Parliamo di siti che mettono a disposizione versioni piratate delle opere in commercio contro il diritto d’autore. Queste biblioteche digitali sono temporanee - finché non vengono chiuse dalle autorità competenti - ma purtroppo spuntano come funghi e chiuso uno se ne apre subito un altro.
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La questione coinvolge anche le testate giornalistiche, i cui articoli possono essere presi dall’Intelligenza Artificiale. Il problema è che chi usa l’IA per i propri testi non può sapere se sono stati copiati da altro, come spiega anche il libro Artificial you di Susan Schneider.
Cosa è successo dopo la denuncia
NVIDIA ha rimosso tutti i libri che aveva utilizzato per il progetto NeMo dal dataset - cioè dal set di informazioni dal quale l’IA poteva attingere - e gli autori hanno ipotizzato che questa cancellazione, avvenuta a ottobre 2023 - sia quasi un’ammissione di colpa da parte dell’azienda, anche se al momento non risultano ricadute economiche derivate da questa situazione.
La società multinazionale ha un valore di mercato di 2,2 trilioni di dollari ed è in corsa con Apple. L’azienda non ha commentato l’accaduto e gli avvocati degli autori hanno chiesto un risarcimento, senza indicare una cifra.
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