Una promessa in riva al lago di Carley Fortune

Al Salone di Torino un grande successo e una altrettanta visibilità hanno avuto le autrici del genere che va in questo momento davvero forte, il romance. In vetta alle classifiche, autrici italiane e straniere, le italiane nascoste sotto misteriosi nom de plume, si fanno concorrenza nel mercato delle giovani donne, che di quei libri sono grandi consumatrici.
Uscito in italiano, tradotto da Stefania Cherchi per Newton Compton, il romanzo della canadese Carley Fortune, Meet me at the Lake, che in italiano diventa Una promessa in riva al lago: si tratta di una zona di laghi al confine con gli Stati Uniti, dove sorge il “Bookbanks resort”, gestito dalla intraprendente Maggie, donna affascinante che di quel luogo ha fatto un gioiello, da cui, anni prima, la figlia Fernie è fuggita, per andare a studiare a Toronto, decisa a non seguire le orme di sua madre: all’università studia economia, la gestione dell’albergo non fa per lei.

Ora però, in modo imprevedibile, sua madre è morta in un incidente, investita da un cervo nel bosco intorno all’albergo, e Fernie, si trova costretta a fare i conti con l’eredità materna. Mentre ancora sconvolta per la perdita di una donna così potente e determinata Fernie si aggira nei luoghi della sua infanzia, ecco comparire al desk della reception una figura maschile elegante, forse un cliente del resort: ma ecco che l’uomo la guarda, e i due si riconoscono.
Dieci anni prima, si erano incontrati a Toronto, nel locale dove lei faceva la barista, e lui era incaricato di dipingere un grande murale. Avevano trascorso una giornata indimenticabile, girando per la città, vivendo una potente attrazione reciproca; poi però, finita quella giornata magica, lui si era stranamente ritirato, adducendo scuse improbabili, e le aveva dato un appuntamento per l’anno successivo, su un pontile del lago, all’interno dell’albergo di famiglia. Fernie non aveva fatto che pensare a Will Baxter, artista dal fisico esuberante, attraente, fascinoso. Ma a quell’appuntamento il giovane non si era presentato. Il romanzo racconta gli anni trascorsi senza di lui, l’amicizia con l’amica del cuore Whitney, una specie di grillo saggio, il rapporto con Jamie, da sempre innamorato di Fernie, che ora dirige l’albergo con dedizione; e ancora la presenza di Peter, il cuoco-pasticcere fedelissimo di Maggie, che ora sostiene Fernie nei suoi dubbi esistenziali.
La parte centrale del romanzo è incentrata sulla riscoperta del rapporto di Fernie con la madre. Leggendone le pagine del diario, la ragazza finalmente capisce cosa sia stata la vita di sua madre, abbandonata dall’uomo che alla notizia della sua gravidanza era scomparso, e come abbia saputo comunque crescere sua figlia, con fatica e impegno, tutta dedita a valorizzare quell’albergo, un rifugio anche simbolico.

Amori, amicizie, sentimenti contraddittori, segreti, rivelazioni: nel libro ci sono tutti gli ingredienti per renderne la lettura piacevole e coinvolgente. Un romanzo di formazione, si potrebbe definire, che segue la Fernie/ Felce, sin dalla sua infanzia per accompagnarla alla scoperta di sentimenti forti e duraturi.
Il tutto sullo sfondo del lago Muskoka, a nord di Toronto, una zona di laghi nello stato dell’Ontario, che offre paesaggi e natura lontani, in spazi sterminati, e che propone la contraddizione fra la vita cittadina e il sogno tipicamente americano di una vita a stretto contatto con una natura incontaminata.