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Significato di parole, proverbi e modi di dire

Touché: cosa significa e quando si usa

Touché: cosa significa e quando si usa questa insolita espressione francese che la lingua italiana ha mutuato e utilizza nelle conversazioni argute?

Simone Casavecchia
Simone Casavecchia Pubblicato il 07-08-2017

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Touché: cosa significa e quando si usa

Touché cosa significa e quando si usa questa originale espressione francese che la lingua italiana ha ormai mutuato? Di certo, come nel caso di chapeau, in italiano è un’interiezione di cui si serve chi ama il linguaggio colto e ricercato, un termine tratto dal francese con il quale l’interlocutore da prova di una certa eleganza e di una certa raffinatezza. Anche in questo caso per comprendere il reali significato del termine in francese e, poi, il senso figurato in italiano, dovremo ricorrere alla storia e all’antropologia, concedendoci anche qualche rapida incursione nel mondo dello sport.
Togliamoci subito la curiosità comunque: touché in italiano significa «hai colto nel segno».

Touché: cosa significa

Facciamo ora un passo indietro e cerchiamo di comprendere cosa significa touché, partendo dal termine francese e muovendo, poi, verso il significato figurato che il termine assume in italiano.
Nella lingua d’Oltralpe, nella quale il termine nasce, touché è il participio passato del verbo toucher e significa, propriamente, toccato. È un’espressione propria del linguaggio della scherma e si tratta della frase che pronuncia lo schermitore colpito quando vuole, o deve, riconoscere all’avversario l’efficacia della stoccata eseguita da quest’ultimo. Sempre nella scherma, l’espressione touché può essere utilizzata anche dall’arbitro che con essa conferma che il colpo è stato correttamente assestato.
Cerchiamo di approfondire con una piccola incursione nella storia moderna e nei suoi costumi: è molto verosimile che l’espressione touché tragga la sua origine dai duelli al primo sangue, molto frequenti nel XVIII. Questo genere di contese veniva immediatamente interrotto quando uno dei due duellanti era ferito anche in modo lieve, quando cioè affiorava sulla pelle il primo sangue; era, quindi, sufficiente toccare il rivale con la punta della spada per aver vinto e, di contro, il contendente che veniva colpito per primo, aveva la possibilità di pronunciare il touché, l’espressione con la quale dichiarava di essere stato toccato dal ferro avversario, proprio per ammettere la sconfitta e per interrompere lo scontro in quello stesso istante, evitandone un esito cruento.

Touché: quando si usa

Come nella scherma l’espressione touché serve per ammettere di essere stati colpiti dalla stoccata avversaria, allo stesso modo nel linguaggio colto ed elegante, che si serve dei francesismi, utilizziamo il termine touché per ammettere di esser stati colpiti da una battuta pungente e appropriata.
In italiano, poi, touché va considerata un’interiezione, un’espressione che si usa per esclamare la propria sorpresa ma anche il proprio apprezzamento per una risposta pungente e calzante che non ammette replica.
Vediamo qualche esempio:

«Questo periodo sono proprio distratto...»
«Non ti sarai per caso innamorato?»
«Touché!»

«ho una una memoria d’acciaio, non dimentico mai niente, lo sai!»
«tranne il mio compleanno?»
«touché!»

In entrambi gli esempi possiamo notare come uno dei due interlocutori sia stato toccato nel vivo dall’affermazione dell’altro: il commento fatto dal secondo parlante all’affermazione del primo ha colpito nel segno in modo così appropriato e calzante che il primo non può fare altro che arrendersi e dichiarare che il primo ha ragione. Con molto fair play e molta nonchalance, si accetta, in qualche modo, una piccola sconfitta intellettuale o, meglio, il fatto di essere stati messi con le spalle al muro.

Vi è, infine, un ulteriore significato del termine touché, usato, come sostantivo di genere femminile, anche nel rugby, per indicare sia la linea laterale del campo, sia la rimessa in gioco da tale linea quando la palla è uscita da essa.

Touché come si scrive e come si pronuncia

Touché, termine di derivazione francese, mantiene in italiano sia la grafia della lingua d’origine che la pronuncia, per questo si scrive touché, con la o e la u e si legge “tuscé”. Come la gran parte delle parole francesi l’accento cade sull’ultima sillaba e si tratta di un accento acuto, come quello che troviamo sull’ultima vocale di congiunzioni italiane quali perché o affinché.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Touché: cosa significa e quando si usa

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