Oggi, 25 novembre 2021, ricorre il Thanksgiving Day o Festa del Ringraziamento, una delle più importanti ricorrenze americane e si festeggia ogni quarto giovedì di novembre.
Il giorno del Ringraziamento è festeggiato sia negli Stati Uniti che in Canada (dove però ricorre ogni secondo lunedì di ottobre), ma la festa più famosa e conosciuta in tutto il mondo è quella USA, arrivata al 397esimo anniversario.
Cos’è il Thanksgiving Day? E soprattutto, perché si festeggia? Di seguito andremo a scoprire le tradizioni di questa ricorrenza, ma soprattutto vedremo il motivo della fondazione. Non tutti inoltre sanno che il Black Friday nasce proprio per legarsi a questa festa. I commercianti il giorno successivo al Thanksgiving proponevano ai propri clienti dei prezzi ribassati, in modo da dare avvio agli acquisti di Natale. Per questo motivo il Black Friday cade sempre il 4° venerdì di novembre, giorno successivo al Thanksgiving.
Cos’è il Thanksgiving Day?
Il Thanksgiving Day è una festa tradizionale che si festeggia negli Stati Uniti e in Canada (dove però cade il secondo lunedì di ottobre): conosciuto in Italia come Giorno del Ringraziamento, la prima volta che è stato festeggiato viene fatta risalire al 1621.
In questo anno, infatti, i Padri Pellegrini - i primi coloni del Nord America - si riunirono a Plymouth, nel Massachusetts, per ringraziare il Signore per il raccolto e i rifornimenti di cibo e viveri vari giunti dall’Europa.
La festa venne istituita ufficialmente nel 1863 da Abraham Lincoln e da allora il Thanksgiving Day è diventata una tradizione festeggiata tutti gli anni perdendo la connotazione religiosa. L’istituzione della festa per come la festeggiano oggi gli americani risale al 26 novembre 1941 e venne istituita dal presidente Roosevelt.
Oggi la festa viene considerata dagli americani l’occasione per ringraziare per tutto quello che si ha, dagli amici alla famiglia, un giorno per ricordarsi di quanto si sia fortunati.
Una ricorrenza, dunque, che ha lo scopo di dar valore alla gratitudine, permettendo alle persone di concentrarsi sulle cose belle che possiedono.
La festa prevede un menù tradizionale che ha come portata principale il tacchino, accompagnato da purè di patate, patate dolci, salsa grevy, salsa di mirtilli, verdure e torta di zucca.
La tradizione del Thanksgiving Day vuole che ogni famiglia si riunisca con i propri cari e si prepari il menù che sopra abbiamo indicato, non dovrà mancare in nessuna casa il tacchino ripieno, tradizionale simbolo di questa festa. Il tacchino è infatti un animale molto antico che gli stessi Aztechi lo allevavano e fu portato in Europa dai conquistatori del Vecchio Continente. Quando giunsero i Padri Fondatori della Mayflower portarono con sé proprio questo animale e con esso diedero inizio agli allevamenti intensivi di questo animale.
Tradizione del Thanksgiving è la Grazia presidenziale, una proposta che viene avanzata dai Presidenti della Casa Bianca degli anni ’80 e che prevede appunto la grazia per due tacchini. Il primo a effettuare questo gesto fu Ronald Reagan nel 1987, a cui seguì Bush Senior nel 1989 e da questo momento venne riproposta anno dopo anno da tutti i Presidenti.
La cerimonia della grazia presidenziale ha il significato di rendere grazie ai tacchini che finiranno sulle tavole americane, un modo per ricordare ancora di più quanto si è fortunati a poter mangiare questo piatto prelibato.
Tante le polemiche che ruotano intorno a questa giornata di festa, come ad esempio quelle di Judy Dow e Beverly Slapin, due studiose, sostengono che la festa sia un espediente per cancellare i sensi di colpa dell’uomo bianco nei confronti di quanto fatto ai nativi d’America. In questa giornata inoltre forti sono le critiche dei gruppi animalisti che protestano contro lo sfruttamento intensivo degli animali, che avviene appunto a ridosso di questo periodo.
Nonostante le tante critiche che la festa subisce, i fautori di questa ricorrenza affermano, invece, che - al netto delle manipolazioni dei dati storici - è un giorno in cui le persone si sentono positive nei confronti del proprio futuro, ringraziando per ciò che la vita (o Dio) ha concesso loro di avere.
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Thanksgiving Day: perché si festeggia?
I Padri Pellegrini sono considerati i fondatori degli Stati Uniti e storicamente furono 102 pionieri (52 uomini, 18 donne e 32 bambini) che in Inghilterra - la loro patria - erano perseguitati per la loro fede cristiana, in uno stato a prevalenza calvinista.
Per questo motivo decisero di imbarcarsi sulla Mayflower e di recarsi nel Nuovo Mondo, l’America del Nord.
I Padri Pellegrini attraversarono l’Oceano Atlantico e approdarono in America nel 1620, in pieno inverno.
Pur avendo portato con loro alcuni semi da piantare, si ritrovarono a vivere in un ambiente inospitale e selvaggio, fino ad allora abitato dai soli nativi americani.
Molti non sopravvissero all’inverno, ma i nativi americani indicarono ai sopravvissuti quali semi piantare e quali animali allevare (principalmente semi di granturco e tacchini) e questo permise ai Padri Pellegrini di ottenere un abbondante raccolto.
Proprio per ringraziare il Signore del raccolto ottenuto, i Padri Pellegrini indissero la Festa del Ringraziamento, durante la quale invitarono a mangiare con loro anche i nativi americani, per ringraziarli dell’aiuto che avevano dato loro.
In quell’occasione venne consumato un pasto a base di tacchino, zucca e altre pietanze che nel corso dei secoli sono diventate tipiche di questa ricorrenza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Thanksgiving Day: cos’è e perché si festeggia? La ricorrenza per dire “grazie”
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