Stato di sogno di Eric Puchner

Stato di sogno (Fazi, 2025, trad. di Stefano Bortolussi), nuovo romanzo di Eric Puchner, è un’esplorazione delle vite dei tre personaggi principali e di coloro che orbitano attorno a essi.

Cece, la giovane protagonista, lascia Los Angeles per trasferirsi temporaneamente in una pittoresca cittadina del Montana: è lì, nella casa di famiglia di Charlie Margolis, brillante anestesista cardiologo, per organizzare le loro nozze.

Cece amava quel posto tanto quanto Charlie: lo amavano a tal punto da aver deciso di sposarsi lì, a più di millecinquecento chilometri da casa.

Il paesaggio è idilliaco: frutteti, cespugli di lamponi e un giardino rigoglioso. Il luogo ideale per coronare i propri sogni, per dire sì a chi si ama. A officiare la cerimonia, Charlie sceglie, però, una persona non particolarmente gradita a Cece. Si tratta di Garrett Meek, amico dello sposo dai tempi del college, un tipo schivo e apparentemente un po’ brusco. I modi un po’ “ruvidi” di quest’ultimo sono però frutto di esperienze di vita poco serene: la separazione dei genitori e il tardivo coming out del padre che ora sta morendo per una malattia polmonare. Ma non è tutto: Garrett ora lavora come addetto ai bagagli in aeroporto. Lui aveva abbandonato gli studi in medicina che aveva condiviso parzialmente con Charlie. La morte di un amico all’Università lo aveva segnato profondamente e lo aveva costretto anche a cure psichiatriche.
Fra i protagonisti il meno toccato dal fato pare essere il futuro sposo: anche Cece porta dentro di sé fantasmi del passato perché si rivede ancora diciassettenne quando sua madre, quella splendida donna capitano dell’aereonautica militare, si era ammalata di cancro al quarto stadio e si era spenta in breve tempo. Una tragedia assurda, inconcepibile per ogni figlia, quasi uno stupido malinteso del destino. Il breve periodo che Cece trascorre insieme a Garrett e senza il futuro marito, ancora impegnato in ospedale, dà origine a un rapporto strano, reso ancora più complesso dai rispettivi passati e fragilità. I due discutono e spesso si punzecchiano.

“Non sono cinico” ribatté con trasporto. “È solo che non mi fido delle persone che sbandierano la loro gioia ai quattro venti. Il culto della felicità.”
“Io sono felice osservò Cece” cercando di alleviare l’atmosfera “e in qualche modo mi tolleri.”
“Questo è vero” Garrett sorrise, o fece la sua migliore imitazione di un sorriso. “Forse non sei felice come sembri.”

Giunge comunque il giorno delle nozze e, con esso, anche l’arrivo degli invitati che all’ultimo momento sono in parte costretti a non partecipare alla festa a causa di un banale ma fastidioso virus. Lo stesso Charlie ne è vittima e il matrimonio non si rivela così festoso. In quell’anno 2004 quella celebrazione avrebbe dovuto risultare memorabile, ma la sorte riserba sempre delle incognite. Le conseguenze dei giorni dopo le nozze sono piuttosto imprevedibili e il romanzo procede nel tempo con uno scambio di ruoli: ora Garrett è accanto a Cece mentre Charlie sceglie una nuova compagna. Sarà sempre però quel lago a riunirli, quel luogo in cui alcuni di loro risiedono e altri tornano per le vacanze.
Da un inizio romantico e lieve, Eric Puchner ci conduce attraverso più decenni: sposta le vicende nel nostro presente e le proietta in un futuro immaginario, sempre comunque seguendo le traiettorie dei tre protagonisti, ma anche quelle dei loro figli, e intrecciando queste vite in una narrazione che si fa più intensa mano a mano che si procede nella lettura. Anche l’ambiente fa da contorno alle vicende: se la natura intorno al lago era verde e lussureggiante al tempo delle nozze, con gli anni gli incendi vanno a rovinare l’ambiente e rendono l’atmosfera quasi irrespirabile, soprattutto per Garrett, debole di polmoni quanto il padre. Il romanzo è assolutamente intenso e affronta le più svariate tematiche: dai problemi giovanili a quelli familiari, dai sogni di un futuro gioioso a una realtà assolutamente diversa, fatta anche di dolori e malattie. I punti di vista si moltiplicano, includendo le nuove generazioni, nelle figure di Jasper e Lana, i cui destini e le cui scelte divergono da quelle dei genitori.
Ogni giorno ha un tramonto e così è anche per le vite dei tre protagonisti che ci mostrano, una pagina dopo l’altra, le loro imperfezioni e le loro debolezze.

Il romanzo è assolutamente corale e voce di più voci. Nel capitolo finale di Stato di sogno l’autore fa un salto indietro nel tempo e ritorna all’origine della storia, rivelando come le vite dei protagonisti siano state modificate da scelte ma anche dal caso. Queste pagine sono permeate di malinconia e del sogno di una giovinezza perduta, lontana, carica di speranze in un futuro ora assai diverso da ogni ipotetica previsione.