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Marketing del Made in Italy: la traccia della simulazione di maturità 2019

Una traccia della simulazione del tema di oggi è sul marketing del Made in Italy, un tema molto particolare che molti studenti sembra che stiano sviluppando nella loro esercitazione.

Chiara Ridolfi
Chiara Ridolfi Pubblicato il 26-03-2019

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Marketing del Made in Italy: la traccia della simulazione di maturità 2019

La simulazione con la prima prova di italiano ha preso il via alle ore 8:30 e tra le tracce ve ne è una della tipologia B molto particolare sul marketing del Made in Italy. La traccia chiede ai ragazzi di riflettere su un tema molto importante: l’eccellenza italiana.
Questa espressione, Made in Italy, viene utilizzata a partire dagli anni ’80 del Novecento, per indicare la specializzazione del nostro Paese in alcuni settori manifatturieri dell’industria.

Nella definizione di Made in Italy rientrano quelle che vengono comunemente chiamate le 4 A, ossia abbigliamento, arredamento, automotive e agroalimentare. Tutti settori in cui l’Italia eccelle. In questa simulazione della prova di maturità 2019 viene chiesto ai ragazzi di riflettere sul tema, partendo da un testo di Selena Pllegrini che porta a interrogarsi su cosa voglia dire davvero Made in Italy. Questo tipo di "etichetta" si può applicare anche a prodotti che sono creati in altri Paesi, ma ideati in Italia?
Si punta poi l’attenzione su una questione molto complessa: la contraffazione. I prodotti Made in Italy sono spesso contraffatti e venduti per prodotti italiani, portando enormi danni alle aziende del nostro Paese.

I ragazzi, partendo dal testo fornito, devono cercare di approfondire l’argomento, spiegando anche cosa sia il "comportamento" a cui fa riferimento l’autrice scrivendo:

Da queste considerazioni emerge che la condizione necessaria per innescare una rappresentazione mentale di italianità non è il luogo della produzione o della concezione, ma quello del comportamento. Nel senso che il prodotto è collegato a un atteggiamento, al popolo, allo stile, alla storia, alla terra, alla vita sociale dell’Italia.

Si hanno 6 ore di tempo per riflettere su cosa significhi avere un prodotto italiano tra le mani e su quale sia questo comportamento.

Cos’è il Made in Italy? Definizione

Quando nacque la definizione voleva indicare tutti i prodotti che, prodotti in Italia, avevano delle caratteristiche ben precise. Cura dei dettagli, sviluppo di un prodotto perfetto nella sua realizzazione e materie prime eccellenti erano tra le caratteristiche di questo prodotto. Si prendeva inoltre in esame il fatto che le componenti e le materie prime erano lavorate in Italia e questo portava ad avere un prodotto finale perfetto.
Grandi marchi come Ferrari, Prada, Lavazza e molti altri si sono distinti negli anni proprio per queste caratteristiche, esportando all’estero un prodotto nuovo in molti casi che aggiungeva una componente innovativa, mantenendo comunque le caratteristiche di elevata qualità.

Con il tempo però la definizione Made in Italy ha dato spesso perso la caratteristica di prodotto realizzato interamente in Italia, dal momento che spesso le aziende hanno preferito delocalizzare le proprie fabbriche. Per molto tempo si è passato quindi ad applicare l’etichetta Made in Italy su un prodotto, senza la necessità di avere la totale creazione del prodotto nel nostro Paese, ma solo avendo la parte imprenditoriale del produttore sede in Italia. Questo nuovo modo di pensare questa definizione ha ovviamente cambiato molto l’idea che inizialmente vi era dietro a questi prodotti.
Inoltre si è aggiunto il problema della merce contraffatta, che ha portato prodotti spesso identici agli originali, ma realizzati con materiale scadente e senza gli standard qualitativi necessari.

Nel 2009 è stata così emanata una legge, che tenta di tutelare la dicitura di made in Italy. Con il decreto legge nº135 del 25 settembre 2009 contiene l’art. 16 dal titolo "Made in Italy e prodotti interamente italiani" che indica in modo chiaro tutte le regole da seguire per apporre l’etichetta.
Si arrivati così al 1º maggio 2016 quando è entrato in vigore il nuovo Codice Doganale dell’Unione. Questo Codice prevede che solo ed esclusivamente i prodotti che sono progettati, fabbricati e confezionati in Italia possono fregiarsi della denominazione made in Italy o 100% made in Italy, eliminando così ogni tipo di incomprensione.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Marketing del Made in Italy: la traccia della simulazione di maturità 2019

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