Le regole del gioco di Cristina Biolcati

Fra le poche pagine de Le regole del gioco di Cristina Biolvati (Golem, 2025) è presente un gioco semplice, quasi banale ma ugualmente pericoloso, un gioco che finirà in modo imprevedibile.

Il protagonista di queste pagine è un uomo, meglio ancora uno scrittore. Sta per uscire la sua opera e tutto sembra girare per il verso giusto. Appunto: sembra… A un tratto il cellulare decide di rompere il silenzio: è la sorella. Cosa vorrà mai? Di solito qualcosa che muterà (rovinerà?) la giornata di Marco, questo il nome del nostro protagonista.
Denise, la nipote, è partita per Mesola, un piccolo paese in provincia di Ferrara. Cosa potrà mai accadere, in un luogo all’apparenza così ameno? Tutto e niente, in effetti. Ma se fosse la prima ipotesi? Parliamo di un gioco, una specie di nascondino che, però, ha un nome che non lascia presagire nulla di buono. Solo un modo originale per adescare qualche ingenua ragazza? Può essere. O forse molto di più. Mah, in fin dei conti è solo un gioco, mica muore nessuno. O no?

Cristina Biolcati torna con il suo stile diretto e magnetico, uno stile che prende con gentilezza e prepotentemente al tempo stesso, in una storia che partirà in sordina, un capovolgimento di fronte che aspettavamo ma che sembrava non volersi palesare. Poi, a un tratto…
Persone e non personaggi, per una storia così assurda da risultare più vera di tante altre, una spirale incontrollabile che trascinerà noi e i protagonisti in un vortice che accelererà, accelererà, e poi tutto finito, bisogna solo fare la conta dei cocci sparsi qua e là. Si potranno rimettere insieme? Chissà.
Un giallo quasi d’altri tempi, per i tempi e per le emozioni che susciterà, un racconto (purtroppo) breve che delizierà gli amanti del genere ma anche chi non ha mai dato una possibilità a questo filone. Chissà, grazie a questa storia potrebbe nascere una bella e duratura amicizia.