La regina dell’Isola di fango di Donal Ryan

Donal Ryan, autore di origine irlandese, nel suo nuovo romanzo La regina dell’Isola di fango (Fazi, 2025, trad. di Stefano Bortolussi) racconta in modo vivo e poetico le vicende di una famiglia formata da quattro generazioni di donne che vivono insieme nel corso degli anni in una piccola casa in una tenuta nella campagna di Tipperary, fuori dalla città di Nenagh, luogo natale dello scrittore stesso.

Il romanzo, al suo aprirsi, pare insolito poiché ha inizio con una fine e va poi a terminare con un inizio ma, man mano che si procede nella lettura, tutto torna e gli eventi sono narrati e concatenati in maniera sapiente.
Il narrato è strutturato in brevi capitoli e inizia il terzo giorno di vita di una bimba che, con il papà, sta tornando a casa dall’ospedale in cui è nata

Suo padre la riportò a casa la mattina del terzo giorno. Non poté trattenersi mentre si sistemava, doveva andare subito al lavoro.

Non tornerà più a casa: durante il percorso ecco lo schianto con un camioncino di un caseificio che viaggiava a velocità troppo sostenuta. È davvero il caso di dire che un futuro di sogni belli e gioiosi era andato in frantumi in un attimo e non aveva permesso al neopapà neppure di scegliere un nome per la sua piccola. Eileen decide da sola il nome per la propria figlia:

Saoirse era il nome che si era rivelato.
Libertà.

I genitori della donna non approvano quella scelta, così come non erano stati particolarmente accanto alla figlia dopo il matrimonio. La suocera Nana, invece, condivide le scelte della giovane mamma e la supporta nel crescere la piccola.
Saoirse ha pochi e sfocati ricordi dell’infanzia: i primi risalgono all’età di quattro anni, ma non trovano conferma nei racconti della madre. Si fa domande sull’uomo che le aveva dato la vita ma a esse non ottiene risposta: mamma e nonna non condividono con lei quei momenti di malinconia in cui si attardano davanti alla foto sulla mensola del caminetto che ritrae un uomo dai capelli scuri, gli occhi azzurri e un sorriso radioso. Per lui la bimba che è protagonista del romanzo prova solo curiosità, e forse vorrebbe sentire quell’affetto di cui è stata da subito privata.
Attorno alle tre donne ruotano altre figure: Honey, Kit, Josh, Moll ed Ellen, che appaiono nel romanzo mano a mano che Saoirse cresce. La protagonista diventa una splendida adolescente alla quale la vita dà un ruolo prematuro. Ancora troppo ingenua e impreparata, rimane incinta e porta avanti la gravidanza solo con l’aiuto di mamma e nonna. Nasce una bimba meravigliosa.

Paudie si fermò a far loro visita. È proprio una perla, disse. E perla fu. Il suo nome sarebbe stato Pearl.

È lampante che questo gruppo di famiglia sia matriarcale. Ci sono pochi uomini nel narrato, e quelli che lo abitano non sono ricchi di buone qualità. Gli zii Chris e Paudie sono di debole carattere. Richard, il fratello minore di sua madre, è più forte ma decisamente meno buono d’animo. I contatti di Eileen con la famiglia d’origine sono rari e frammentati, poiché la donna aveva "disonorato" la sua famiglia con un matrimonio a gravidanza già iniziata. Quando è il momento di dividere i beni ereditati, inizia a infuriare una battaglia per il possesso dell’Isola di fango, una stretta striscia di terra adiacente alla casa d’infanzia di Eileen e luogo che a lei dovrebbe essere destinato. Saoirse e sua madre devono combattere per quelle terre e lottare contro antichi retaggi familiari.
Saoirse è ormai una giovane donna che la maternità ha reso, in pochi anni, più matura. Affianca Eileeen negli accadimenti familiari che, insieme alle protagoniste, trascinano i lettori in storie oscure di dolore, sterilità, malattia mentale, disperazione, rabbia e altro ancora.

Donal Ryan sa intrecciare vicende che creano una fitta trama narrativa e che non sono così distanti dalla realtà e dalla cultura della sua terra natale. I capitoli sono brevi ma celano sentimenti e atteggiamenti contrastanti: compassione e durezza, gioia e disperazione. Il finale ci regala un’ulteriore sorpresa con la riprova, però, di quanta forza ci sia nel femminile.
La regina dell’Isola di fango è una lettura appassionante sulla vita, le gioie, l’amore, le perdite, i dolori, le emozioni e quanto permea l’esistenza umana. Le vicende narrate possono essere quelle di gente comune, ma Donal Ryan le ha rese singolari e speciali, e meritano d’essere lette.