La notte del Capitano e altre storie di Langa di Mario Zunino

Mario Zunino è nato ad Asti. Laureato in biologia ha fatto il naturalista per tutta la vita, prima all’Università di Torino, poi a Palermo e infine a Urbino, dove è rimasto fino alla pensione. La narrativa è il suo secondo amore, negli ultimi anni ha partecipato a diversi concorsi, ottenendo premi e riscontri positivi. Nel 2020 ha pubblicato per la casa editrice Buendia Books un’antologia particolare, dal sapore antico e ricco di malia, intitolato La notte del capitano e altre storie di Langa.

Il libro è formato da tredici racconti, ambientati, come si evince dal titolo, in terra di Langa, ormai patrimonio dell’Unesco. Ed è sicuramente la Langa l’unica vera protagonista della narrazione. Qui sono le Langhe Alte, tra il Tanaro e il Bormida. Quelle terre che erano già state care a Fenoglio e a Pavese, che ora tornano, prepotenti e ricche di storia, nei racconti di Mario Zunino.

Sono storie ricche di fantasia, che traggono verità dalla saggezza popolare, che partendo dalla notte dei tempi è giunta fino a noi. Si noti che spesso la narrazione è inframmezzata da termini dialettali, che rendono ancora più viva e sentita la lettura. Sono racconti che parlano della fatica degli uomini e della miseria più bieca, e partono dai giorni nostri per andare indietro, a una non precisata epoca medievale. Sono racconti che mettono in evidenza i prodotti locali, le leggende e i personaggi misteriosi come la masca e il mascun, esseri dotati di un potere non sempre malevolo ma che spesso guariva con l’aiuto delle erbe e dei prodotti ecologici.

Così il lettore sogna questi territori, così abilmente descritti, e chissà… forse viene invogliato a visitarli. Perché come dice lo stesso autore nell’incipit, “le Langhe non sono soltanto colline, sono un luogo di spirito”.

La notte del capitano e altre storie di Langa è un viaggio tra passato e presente, che è anche preziosa memoria poetica, per ricordare sempre e non dimenticare mai. Un’opera che è:

“Un novello, un testo inedito e contemporaneo. Un plin: narrativa, un’opera ripiena di emozioni e di vita. Un douja: un libro da degustare bicchiere dopo bicchiere.”

Buona lettura!