La mia amica Rock’n’roll di Tracey Thorn

Chi non ricorda il duo indie-pop britannico degli Everything but the Girl, costituitosi nel 1982 e formato dalla cantante e bassista Tracey Thorn e dal chitarrista/DJ/producer Ben Watt, le cui canzoni contribuirono a connotare un decennio, quello degli Eighties, musicalmente irripetibile?

Gli Everything but the Girl sono da molto tempo inattivi come duo musicale — ho un ricordo particolarmente luminoso del loro album d’esordio, Eden, e di canzoni indimenticabili come Each and Every One, Bittersweet, Tender Blue, Another Bridge e Frost and Fire.

L’autrice del libro, oltre ad aver pubblicato quattro album da solista e una colonna sonora cinematografica, è impegnata nella scrittura di libri (tra i titoli pubblicati, oltre a quello che qui si segnala, Another Planet e Bedsit Disco Queen). È un libro su un’amicizia La mia amica Rock’n’roll (titolo originale del volume: My Rock’n’roll Friend, uscito in Gran Bretagna nel 2021 e tradotto in italiano per Jimenez Edizioni da Gianluca Testani), una narrazione anche autobiografica che rievoca la storia di un rapporto affettivo vero, di quelli forse oggi diventati desueti, tra l’autrice e Belinda "Lindy" Morrison, batterista australiana (è originaria di Brisbane) facente parte della band indie rock dei Go-Betweens nel periodo di maggior vigore della stessa che va dal 1980 al 1989.

La narrazione però non coinvolge solo gli aspetti relazionali interpersonali del rapporto tra le due artiste, ma come è stato giustamente rilevato anche sulla stampa anglosassone dice tanto sull’essere donna e artista contemporaneamente.
"Uno splendido, vivido resoconto" scrive Sinéad Gleeson, scrittrice e giornalista musicale irlandese, "di una amicizia femminile, di ciò che significa essere donna in una band, attivismo, arte, maternità, amore, che gli uomini si attribuiscono il merito del lavoro fatto da te".

Tutto inizia nel 1983, nel backstage del Lyceum di Londra, quando Tracey e Lindy si incontrano per la prima volta. Tracey è agli albori quando Lindy ha già dieci anni di esperienza in campo artistico alle spalle e in quel momento preciso è appunto batterista del gruppo australiano dei Go-Betweens. L’amicizia che nasce dall’incontro è spontanea ed è subito corroborata dal collante delle confidenze, dei libri, dei concerti e degli amori che sorgono negli ambienti del rock’n’roll australo-britannico. Scrive Thorn di Lyndy:

"Spero che non te la prenderai per quello che ho fatto con la storia della tua vita, come l’ho usata: per parlare di noi due, per parlare di altre donne, per parlare di come le nostre storie sono state raccontate da altri, o non raccontate. Tu sei al centro di tutto, ma tu come appari ai miei occhi. Forse tutto ciò che segue sarà una rivelazione per te."

Verso la fine del libro, l’autrice ammette di avere nello scrivere tratto ispirazione dal romanzo di Joyce Johnson, Personaggi minori, del 1983, "un memoir sul periodo trascorso insieme agli eroi della Beat Generation - Jack Kerouac, Allen Ginsberg e così via - e su come le donne coinvolte in quella scena, attirate dalle stesse libertà anticonformiste di quegli uomini ribelli, finirono relegate a ruoli di muse e assistenti, e perciò furono ritratte come personaggi secondari nella storia della loro stessa vita".

Non l’omaggio fine a se stesso a un’amica intima, quello di Tracey Thorn, ma piuttosto la rappresentazione credibile di come spesso le donne artiste si sentano all’interno dei contesti da esse frequentati.