La cronologia dell’acqua di Lidia Yuknavitch diventerà un film. A dare l’annuncio è stata la futura regista, l’attrice Kristen Stewart, stella della saga di Twilight, che debutterà dietro la macchina da presa con il memoir della scrittrice statunitense, edito in Italia nel maggio 2022 da Nottetempo.
Il libro di Lidia Yuknavitch, il cui titolo originale è The chronology of Water. A memoir, era stato pubblicato negli Stati Uniti. Si tratta di un film che Stewart sta cercando di realizzare da circa sette anni: ne ha curato lei sia la sceneggiatura che la produzione. Nell’annunciare l’inizio della fase di produzione la neo-regista ha specificato di aver scelto di girare la pellicola in Lettonia, dove c’è una cultura cinematografica diversa rispetto a quella di Hollywood e dunque sentirà meno pressioni nel suo approccio alla regia.
Scopriamo tutte le anticipazioni sull’uscita del film, la trama e il libro da cui è tratto.
“La cronologia dell’acqua”: il nuovo film di Kristen Stewart
Al momento il film The chronology of Water, come ha annunciato la stessa Stewart in esclusiva alla rivista Net-a-Porter, si trova in una fase di produzione soft. Il progetto era stato annunciato per la prima volta al Festival di Cannes nel 2018, quando Kirsten Stewart aveva ottenuto i diritti sul materiale e deciso di affidare il ruolo di protagonista all’attrice Imogen Poots. Tra difficoltà finanziarie e problemi di tempistiche il progetto si era tuttavia arenato e ora è in fase di produzione soft, ovvero non conta ancora sul supporto di una vera e propria troupe ma se ne sta avviando la realizzazione.
L’attrice neo regista, oggi trentaquattrenne, sembra già avere le idee molto chiare su quello che definisce il suo film in grado di dare una svolta alla sua carriera.
“Il mio film”, ha detto con orgoglio durante l’intervista, parla di incesto e di mestruazioni e di una donna che si riappropria violentemente della sua voce e del suo corpo. A volte è difficile da guardare, ha commentato Kirsten Stewart, tenendo fede a una promessa: but it’s gonna be a fucking thrill, traducibile come “sarà una fottuta corsa da brivido”.
Per realizzare perfettamente la sua visione, senza essere influenzata o pressata dalla schizofrenia di Hollywood, Stewart ha deciso di portare la produzione in Lettonia, lontano dalla bolla cinematografica di Los Angeles, dove attualmente l’attrice vive con il fidanzato Dylan Meyer. La neo regista afferma che l’atmosfera del piccolo paese nordeuropeo le consentirà la libertà esplorativa che desidera. Non è mancata una stoccata al patinato mondo di Hollywood dove, ha dichiarato piccata Kristen Stewart, le donne sono costrette a scendere a compromessi per avere successo. Ha parlato di un mondo chiuso e conservatore, che si illude di rompere con il patriarcato mettendo sul piedistallo registe attrici come Maggie Gyllenhaal e Margot Robbie.
“Ok, bravi, ne avete scelte quattro”, ha commentato sprezzante Stewart, decisa a ribellarsi alla stessa industria che l’ha creata. La scelta di girare il suo primo film in Lettonia, dunque, è un preciso atto di ribellione oltre che una dichiarazione di indipendenza.
“La cronologia dell’acqua” di Lidia Yuknavitch: libro e trama
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Il libro che ha ispirato l’esordio alla regia di Kristen Stewart è il denso memoir di Lidia Yuknavitch, che narra la dura esperienza di crescita dell’autrice, oggi docente di Scrittura creativa, Letteratura e Studi femminili alla Eastern Oregon University.
Nella sua autobiografia Yuknavitch narra la sua infanzia trascorsa con una madre tossicodipendente e un padre violento sino al riscatto vissuto attraverso un nuoto e una borsa di studio che la porterà lontano da un ambiente fortemente disfunzionale. Una storia di abusi, privazioni, lacune affettive, in cui il nuoto diventa liberazione e strumento di catarsi, così come la scrittura di cui l’acqua si fa metafora.
Una vita apparentemente senza trama né ordine alcuno prende forma nell’incorporeità fluida dell’acqua in cui la scrittrice iscrive il suo difficile percorso fatto di abusi sessuali, dipendenze, aborti e soprattutto di dolore, tanto dolore. Strutturare il dolore attraverso la scrittura: è questo il tentativo di Lidia Yuknavitch, che non è certo digiuna degli studi di critica letteraria, e trasforma la propria opera in una metariflessione che non obbedisce ad alcun principio cronologico o schema narrativo prestabilito. La trama de La cronologia dell’acqua segue il procedimento sfuggente dell’inconscio, quindi lascia affiorare ricordi, sogni, sensazioni.
La scrittura di Yuknavitch è dura, colpisce dritto come uno schiaffo e non risparmia nulla. Eppure è proprio nel magma del dolore che la scrittura diventa strumento di riscatto, come afferma l’autrice, con una consapevolezza conquistata, nel finale:
Lascia che l’immaginazione trasformi ciò che sai.
Il memoir di Lidia Yuknavitch si conclude con una dichiarazione d’amore per la scrittura; dev’essere ciò che ha colpito Kristen Stewart, che ora intende fare del suo film la stessa opera di riscatto compiuta dalla scrittrice attraverso la forma romanzo. Yuknavitch scrive di comporre frasi per “narrativizzare la paura”, ora sta a Stewart il compito - senz’altro arduo - di trasformare quelle frasi in visione. Siamo sicuri che sarà all’altezza.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La cronologia dell’acqua” di Lidia Yuknavitch diventa un film: alla regia Kristen Stewart
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