L’artista dei veleni di Jonathan Moore

L’artista dei veleni di Jonathan Moore (Newton Compton, 2016, trad. A. Ricci) è un thriller psicologico che introduce il lettore al mondo della tossicologia in ambito forense. Ma è prima di tutto il racconto di un uomo tormentato, che si trova a confronto con la tipica attrazione fatale per una sconosciuta.

Caleb Maddox è un tossicologo che sta vivendo un momento difficile: la fidanzata ha scoperto qualcosa della sua vita che lui le ha tenuto nascosto e dopo una furiosa lite sembra averlo lasciato. Caleb si ritrova a bere in un bar quando appare una bellissima donna decisamente fuori dall’ordinario che lo invita a gustare assenzio con lei. Fin qui sembra un incipit davvero banale e piuttosto scarso. Il romanzo in effetti richiede si superi un buon numero di pagine prima di trovarsi avvinti dalla trama.

Da subito tuttavia intervengono le caratteristiche tipiche del thriller, poiché l’incontro della donna misteriosa coincide con una serie di efferati delitti. Persone trovare morte dopo aver subito orribili torture praticate utilizzando sostanze chimiche che paralizzano e amplificano il dolore.

Caleb viene coinvolto nella risoluzione di questi delitti dall’amico anatomopatologo, proprio in virtù del suo ruolo di tossicologo. Egli tuttavia è distratto nel suo lavoro e si trova a rischiare il ritiro delle sovvenzioni economiche ai suoi studi. La sua vita privata sembra aver subito uno scossone troppo forte. La situazione con la donna che amava riporta a galla il suo misterioso e terribilmente drammatico passato. Ma è soprattutto la figura della donna bellissima e misteriosa a sconvolgerlo. Una bellezza fuori dal tempo, anche lei apparentemente legata a un passato drammatico.

Intanto i ritrovamenti di cadaveri si susseguono. Caleb finisce nel mirino della polizia e man mano la relazione con questa donna dal fascino oscuro si fa più complessa e pericolosa… fino all’escalation che porterà il lettore alla rivelazione.