Antonello Torzillo pubblica con la casa editrice Il seme bianco il suo primo romanzo, "La memoria della colpa", un thriller di cui oggi ci racconta qualcosa in più.
- "La memoria della Colpa", perché questo titolo?
Tutta la storia gira intorno alla perdita della memoria e al senso di colpa che questo provoca nel protagonista, verso la sua famiglia e i suoi amici. E le colpe sono difficili da dimenticare…
- Come nasce il libro?
In modo abbastanza fortuito, a dire il vero. Una mattina stavo ascoltando un programma alla radio in cui parlavano di amnesie attraverso le esperienze di persone che, per momenti più o meno brevi della loro vita, avevano sofferto di questa terribile patologia. Mi colpì in particolare la storia di una donna che al risveglio era convinta di avere quindici anni: non ricordava di essersi sposata, di aver avuto figli e così via. Trovandosi in una casa che reputava estranea, la prima cosa ovvia che fece fu quella di chiamare un membro della sua famiglia, come la sorella. Per fortuna della donna l’amnesia durò solo qualche ora.
Da quel giorno ho continuato a pensare a come avrei potuto costruire attorno a queste esperienze un thriller, così presero forma la trama del romanzo e i vari personaggi. Mi documentai il più possibile per trattare l’argomento amnesia in maniera verosimile. Nonostante ci si possa prendere qualche licenza scrivendo un libro, penso che più ci si avvicini alla realtà e più sarà facile per un lettore accettare quello che sta leggendo. Bisogna essere in grado di convincere.
- Chi è il personaggio o chi sono i personaggi principali del tuo romanzo?
Per quanto il protagonista sia Arthur Collins, un uomo normale che di colpo si ritrova a vivere un dramma come l’amnesia, incontreremo anche suo fratello maggiore, Frank, che tenterà in tutti i modi di aiutarlo a tirarsi fuori dai guai e i due detective, Moore e Olenson, i quali scaveranno nella vita della famiglia Collins per capire se gli eventi presenti siano in qualche modo legati a dei crimini vecchi più di vent’anni.
- Quali sono i temi principali della tua narrazione? E a chi è rivolto questo romanzo?
I temi della famiglia e dell’amicizia fanno da sfondo a tutto il romanzo, ma la vendetta è il filo conduttore di ogni evento narrato. Sicuramente i lettori di gialli e thriller possono trovare ne "La memoria della colpa" una storia avvincente che contiene tutto ciò che i generi richiedono, ma sono convinto che anche chi si avvicina per la prima volta a un romanzo di questo tipo possa apprezzarlo, perché in fondo si narra di persone che cercano di rimettere insieme i pezzi delle loro vite.
- Quando crei i personaggi e l’ambientazione ti rifai a esperienze personali?
Cerco sempre di prendere spunto da quello che conosco. Le ambientazioni dei miei libri sono spesso luoghi che mi sono familiari, in questo modo ho una base solida da cui partire e su cui plasmare ciò che mi serve per la mia storia. Succede la stessa cosa con i personaggi. Per questo credo sia essenziale per chi scrive, girare molto e conoscere quante più persone possibili: c’è un potenziale personaggio in ognuno di noi.
- Come sono i momenti che dedichi alla scrittura?
Scrivere è per me un processo entusiasmante e stancante allo steso tempo. Quando mi metto al computer cerco di perdere sempre un po’ di tempo per frenare l’euforia creativa e rimettere in ordine i pensieri. Fatto questo, mi butto a capofitto sui tasti e, musica a parte, non voglio nessun tipo di distrazione. Cerco di scrivere tutti i giorni, ma concentro la maggior parte della mia scrittura nel week end.
- Quali sono gli scrittori, artisti o intellettuali che hanno influito sulla tua scrittura e hanno rappresentato dei modelli?
Stephen King e Neil Gaiman sono i due autori che, ognuno a loro modo, mi hanno fatto capire come la scrittura possa essere poliedrica: King per la sua immessa fantasia e Gaiman per la continua ricerca di medium differenti da abbinare ai suoi lavori. E infine non posso non citare Salvador Dalì, un altro mostro sacro che è stato in grado di racchiudere su tela infiniti mondi.
- Hai già un’idea per il tuo prossimo romanzo?
Sì, ci sto già lavorando. Si tratta, anche in questo caso, di un thriller e sarà ambientato nella mia città, Como. Per ora non voglio svelare altro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista ad Antonello Torzillo in libreria con "La memoria della colpa"
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