Il segreto di Cristina Rivera Garza

In una notte di bufera, il destino di un uomo, medico in un ospedale per malati terminali, situato sulla riva dell’oceano, bussa alla sua porta nei panni di una donna che afferma di essere Amparo Dávila, poetessa e scrittrice messicana nei cui testi, l’alienazione mentale e il senso di orrore assillano personaggi femminili.
Il dottore lavora da molti anni in quell’istituto, “una specie di limbo in cui arrivano quelli con malattie letali che, tuttavia, non riescono a morire” e non va via forse per mancanza di ambizione o forse, per la sua ossessiva attrazione per l’oceano.
La donna si insedia nella casa del dottore, quasi come il tassello di un mosaico, creando una routine che entrambi condividono e rispettano e suscitando nell’uomo sensazioni contrastanti.

Ma non è la sola persona che sconvolgerà la sua vita: dopo poco tempo arriva sulla scena la Tradita, come lei stessa ama definirsi, una sua ex amante che lui ha appunto tradito.
Un appuntamento concordato per parlare del passato e per rendersi conto e accettare che la vita li ha portati irrimediabilmente in direzioni diverse. Ma l’incontro tra le due donne avrà un’evoluzione imprevedibile, si creerà tra loro una forte intesa che le porterà all’uso di un linguaggio misterioso e sconosciuto che sembra serva a stabilire un’alleanza contro il medico. Eppure esse apparentemente sono due estranee anche se la loro strana intimità, lascerebbe intuire il contrario. Entrambe sembrano conoscere il segreto che l’uomo nasconde, suggerito ma non svelato, e sembrano voler far riaffiorare nella sua vita i suoi contrasti irrisolti.

Una storia giocata sull’ambiguità e sull’identità, femminile e maschile che spesso si sovrappongono senza escludersi.
Il fascino di un segreto che fino alle ultime righe non concede risposte ma solo la certezza del dubbio.

- Voland, 2009