Il re d’inverno di Bernard Cornwell

Il primo dei cinque episodi della saga di Artù viene raccontato in prima persona dal vecchio Derfel che è diventato monaco dopo una vita da cavaliere nel cuore di Avalon. Un personaggio nuovo e sconosciuto che ha vissuto e lottato al fianco di Merlino, di Artù, di Owain, Lancillotto e Galahad.
Nelle sue memorie, narra la storia della Britannia all’indomani della morte di Uther di Pendragon che lascia il fardello del comando nelle mani del piccolo e storpio Mordred, suo nipote, e soprattutto dei suoi “protettori” tra i quali spicca la figura del guerriero per eccellenza: quel giovane Artù detentore della magica spada forgiata nell’oltretomba.

L’invasione dei re sassoni si scatena di lì a poco e sarà compito di pochi valorosi tentare di difendere l’indipendenza dell’isola raggiunta con fatica e sacrifici. Derfel riesce a scappare da un efferato attacco del nemico portando con sé la giovane Nimue ed incontrando poco dopo la loro unica speranza, il cavaliere luminoso: Artù.
L’incontro tra Artù e la bella Ginevra coincide con l’assalto di molteplici nemici contro la splendente comunità. Saprà Artù respingere tutte le insidie? Riuscirà a portare con sé Ginevra?
Derfel contribuirà alla causa e diventerà in pochi anni un rispettato signore della guerra del formidabile esercito di Avalon. Da una parte il crudo realismo nelle esposizioni di Cornwell, dall’altra quell’alone di magia che non può mancare in presenza di Merlino, Morgana e Nimue. Profezie secolari, amori unici ed epiche battaglie campali fanno da contorno alla vicenda che conosciamo da sempre ma che acquista un sapore diverso anche grazie all’abilità ed alla maestria dell’autore che lascia un segno indelebile in tutti noi. L’originalità e la caratterizzazione dei protagonisti sono il vero emblema dell’opera che si erge univoca e distinta tra le innumerevoli che hanno affrontato il tema. Successivamente Derfel, con il soprannome di Caldarn che significa possente, portò i suoi soldati in Bretagna per difendere la regione dall’intraprendenza dei franchi. L’incontro con il principe Lancillotto, con il suo fratellastro Galahad e soprattutto con Merlino gli muterà la vita ed il futuro.

Nelle sue memorie traspare evidente l’orgoglio di tali conoscenze e la consapevolezza di aver partecipato in prima persona ad eventi che rimarranno scritti per sempre nella storia umana o forse nella leggenda tenendo presente quel sottile confine tra realtà e magia che a volte si sormontano in una fusione che è difficile discernere e spiegare ma che è probabilmente è solo da accettare!